Le 5 verità di Napoli-Barcellona: catalani perforabili, Mertens da rinnovo


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Il pareggio fa il gioco del Barça, che tra problemi difensivi, infortuni e squalifiche ha dimostrato però di non essere imbattibile. Il belga si prende la copertina, Callejon conferma di aver perso il killer instinct.

 

1) Altra conferma: il Napoli è grande con le grandi

Vincente in pompa magna contro Juventus, Inter, Liverpool e Lazio. Quasi contro i Reds e il Barcellona, fermati sul pareggio. ll Napoli, ancora una volta, si conferma grande contro le grandi. Senza dominare il Barça in termini di gioco e palle gol, né conquistare il successo, ma dando una sensazione di solidità e compattezza che troppe volte erano mancate in una stagione fin qui tormentatissima. La squadra che prima era di Carlo Ancelotti e che è stata presa in mano da Rino Gattuso in corso d’opera, insomma, non è da metà classifica in Serie A. E anche ieri sera l’ha dimostrato.

2) Barça perforabile e ridotto all’osso: provarci è un obbligo

Inutile girarci attorno: l’1-1 interno all’andata è un risultato negativo per chiunque. E lo è anche per il Napoli. Al ritorno il Barcellona giocherà in casa, nel catino del Camp Nou, potendo passare anche con un semplice 0-0. La squadra di Gattuso dovrà segnare per forza; quella di Setien no. Però il Barça “ammirato” al San Paolo ha avuto poco in comune con lo squadrone luccicante degli ultimi 10 anni. E, come se non bastasse, il 18 marzo sarà privo non soltanto degli infortunati Suarez e Démbélé, ma anche di Busquets e Vidal, entrambi out per squalifica. Una doppia assenza che, abbinata alla costante sensazione di perforabilità offerta dai catalani in difesa, rinnova la fiducia e la speranza del Napoli. Rimane un’impresa titanica, ma provarci è un obbligo.

3) Ma coi catalani non si può mai abbassare la guardia

Cos’ha sbagliato difensivamente il Napoli in 90 minuti? Praticamente nulla. Ecco, quel praticamente cambia tutto in ottica doppia sfida. Mario Rui ha perso di vista Semedo, Di Lorenzo ha tenuto in gioco il portoghese non arrivando a chiudere su Griezmann e il francese è andato comodamente a segno, sfruttando anche la disposizione per la prima volta sfalsata della retroguardia di Gattuso. Nel suo unico errore difensivo, il Napoli ha pagato dazio. Una situazione che Manolas e compagni dovranno assolutamente evitare al Camp Nou: anche se in tono minore, il Barça sa punirti alla prima occasione.

4) De Laurentiis faccia uno sforzo: Mertens merita il rinnovo

“Cirooo, Cirooo, olé olé olé olé”. Al San Paolo è un must. Pure in una stagione per certi versi disgraziata, il feeling tra il Napoli e Dries Mertens rimane fortissimo. E dunque è quasi stordente il conflitto tra il record di Marek Hamsik eguagliato dal belga e la sua situazione contrattuale, con quel vincolo in scadenza tra pochi mesi che, se non rinnovato, gli consentirà di firmare con qualunque altra squadra a parametro zero. Sarebbe un delitto bell’e buono per il Napoli e per Aurelio De Laurentiis, personaggio notoriamente poco incline alla diplomazia ma, in questo caso, moralmente obbligato a venire incontro alle richieste del giocatore. Le parti trovino un punto d’intesa: questo rinnovo s’ha da fare.

5) Callejon e il killer instinct perduto

Momento topico del match. Minuto 63′: Milik pesca perfettamente Callejon, che solo davanti a Ter Stegen centra in pieno il portiere tedesco. Poteva essere il gol del 2-1 e della vittoria, considerata la scarsa vena offensiva del Barcellona. E invece non è che la conferma di un killer instinct che lo spagnolo, tra un aiuto difensivo e l’altro, pare aver progressivamente perduto. Lo confermano i numeri: 2 gol in questa stagione, 3 nel 2018/19. Mentre in 4 delle precedenti 5 annate in maglia azzurra, l’ex Real era costantemente andato in doppia cifra. Uno scadimento che rischia di costar caro anche in vista di gara-2.

 

From: https://it.eurosport.com/calcio/champions-league/2019-2020/le-5-verita-di-napoli-barcellona-catalani-perforabili-mertens-da-rinnovo_sto7682058/story.shtml

 

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