Lipsia-Napoli, le pagelle del Mattino: Diawara ancora poco convincente


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Invitato a Lipsia

Né il sacro fuoco né la tecnica. Serviva il miracolo ma alla fine l’ha spuntata la logica delle cose. A cinque minuti dalla fine la rimonta sembrava ad un passo, al termine di un match dominato. Ma segnare tre gol non è semplice in Europa. Voleva salvare la faccia, il Napoli. Lo ha fatto.

6 Reina
Rischia con una uscita di testa, ma è l’unica cosa che poteva fare. Ferma Werner con un anticipo al limite del’area. Gara attenta, giocata sempre alla massima concentrazione, ben consapevole che la linea alta faceva correre il rischio di qualche irruzione pericolosa dei padroni di casa. Pronto in ogni momento, abile coi piedi e nelle ripartenze.

6 Maggio
Gara da soldatino diligente anche perché la presenza di Bruma dal suo lato gli impedisce inserimenti frequenti sulla corsia di destra. Lui fa tutto bene, anche nella ripresa quando le difficoltà aumentano perché l’argine a metà campo si allarga spesso proprio perché deve rischiare di più nella giocate offensive. Una buona prova

7,5 Albiol
Rincorre Werner e lo tampona a più non posso. A sostegno di Tonelli riesce spesso a rallentare le percussioni di Poulsen, da cui rimedia anche un calcione terribile. È sontuoso nel modo con cui dirige la linea difensiva e per il peso che ha nel tocco iniziale con cui parte il gioco degli azzurri. preciso anche nei colpi di testa.

6 Tonelli
Soffre Poulsen che si piazza addosso e lo soffoca come uno di quei pullover ultimo grido. Però ci mette impeto nelle cose che fa e si apprezza anche per la dedizione con cui segue le indicazioni di Albiol. Ha sulla testa l’occasione per divenire un giocatore epico, peccato che allo scadere sfiora soltanto il pallone che poteva consegnarlo alla leggenda 

6,5 Rui
Il suo è il lato delle toccate e fuga. Per dirla alla Bach, visto che questa è la sua terra. Sulla sinistra si sviluppa tutto il bello del primo tempo azzurro, su una catena che brilla per impeto, fantasia, resistenza e grinta. Sta talmente bene che va persino al tiro dai venti metri. Si fa male dopo scontro con Poulsen e la sua gara finisce. 

7 Allan
Gioca per due. Talvolta anche per tre. Demme e Kample, infatti, visto che Diawara tanti pensieri non li crea, si preoccupano soprattutto dell’instancabile mediano che morde e attacca. Non brillante nel primo tempo come altre sere ma poi col passare dei minuti diventa un portento della natura. Hasenuhttl fa avanzare persino Bernardo pur di fermarlo.

5 Diawara
Sembra quasi uno capitato per caso. Poco autorevole, cosa gravissima per chi gioca nel suo ruolo. Ogni volta che gli capita il pallone tra i piedi non sa mai cosa fare, cosa che lo spinge spesso a fare la cosa sbagliata. Le due punte del Lipsia hanno inizialmente il compito di rompere il suo fraseggio, ma capiscono che possono anche lasciarlo per i fatti suoi.

6 Hamsik
Testa alta, vivacità, corsa e temperamento. Peccato che però duri troppo poco. I tori rossi hanno trovato il loro torero perché difficilmente si fa mettere in mezzo dal palleggio della squadra di casa. L’apertura per Mertens in occasione del primo gol è da Houdini. Poco continuo, e nn è un difetto da poco, ma assai utile anche in fase di contenimento.

7 Zielinski
Abituato a fare il vice a chiunque in questo Napoli, contro il Lipsia deve improvvisarsi anche alter ego di Callejon, dimostrando che la cosa poteva anche avvenire prima. Bravo a farsi trovare al centro della porta, sulla ribattuta di Gulacsi. Ha controllo di palla sia col destro che col sinistro. Non facile la serata per Bernardo. Bene anche quando prende il posto di Hamsik

5,5 Mertens
Konaté spesso si limita semplicemente a usare il suo fisico per fermarlo, ma la distorsione è chiaramente un non problema, visto gli scatti a ripetizione e i cambi di passo del talento belga. Vero falso nove, visto il numero di volte che risale la trequarti tipo salmone per liberarsi dei centrali tedeschi. Molto presente ma anche impreciso 

6,5 Insigne
Aveva fatto la figura dello svogliato, giovedì scorso. E almeno questo schiaffo se lo toglie dalla faccia subito. Laimer si vede spesso scavalcare dalla sua velocità. Chiede spesso aiuto a Rui e sono frequenti gli scambi con Mertens. Brillante nel modo in cui beffa il suo marcatore nel gol che accede le vane speranze di una rimonta storica.

 

6,5 Callejon
Costringe uno dei migliori in campo a fare dieci metri indietro per dargli posto. Lui dà più profondità alle giocate del Napoli e in termini di verifica della fascia è assai più presente. L’assist per Insigne è da incorniciare e mettere in una delle chiese della città Sassone. Forse troppo egoista quando prova il diagonale da posizione impossibile

5,5 Hysaj
Mai facile entrare con la partita che è ormai nel vivo. Commette delle ingenuità, forse dovute alla fretta di voler accelerare le giocate. Sulla sinistra non è mai lo stesso, si vede che è adattato a quel ruolo e sopporta il peso come farebbe un perfetto esecutore di ordini. Poca spinta sulla fascia, nonostante entri con il Lipsia ormai solo in difesa

sv Jorginho
Sì, il vero enigma. Perché con un Diawara in quello stato, il suo «ordine e disciplina» marchio della fabbrica sarebbe davvero servito e non poco in una serata del genere. Entra e fa fatica a capire da che parte prendere il bandolo: perché ormai sono saltati gli schemi e le squadre sono allungate in campo per almeno 60 metri.

 

6 Sarri
Una lunga settimana di attesa e di braci che covano che è iniziata nello spogliatoio del San Paolo che termina con una notte con il cuore che balza al petto fino al 90′. Passa il Lipsia, nonostante tutto. Meriterebbe assai di più, visto il modo con cui ha preso per le corna i torelli della Red Bull e il modo con cui ha dominato la partita, ma deve battersi il petto per la formazione gettata in campo sette giorni fa, quando ha mandato in malora il discorso ottavi di finale. Alla rimonta credeva solo lui, viste le scelte iniziali. Aveva ragione. E allora, perché scombussolare in quel modo il Napoli perfetto nella gara di andata visto che pochi giorni dopo c’era la Spal?  

From: Il Mattino.

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