Biennale per lo spagnolo non appena James e Icardi diventeranno imprendibili
NAPOLI – Un drink al venerdì, un pranzo al sabato, una telefonata alla domenica e un appuntamento poi per il mercoledì: le settimane, a volte, volano via così, restando aggrappati ad una trattativa, una soltanto, prendendosi del tempo, facendo melina o anche dicendosi tutto ciò che si può dire. «Bisogna aspettare solo un po’». Il resto, si può dedurre, e Fernando Llorente, con suo fratello Jesus, gente di calcio, ha capito e ha accettato il ruolo: ci vorranno un paio di albe e di tramonti, poi sarà possibile decidere uscire dagli equivoci. Il mercato è immutabile nelle sue dinamiche, ora va così ma anche in passato e persino in futuro non andava diversamente: Fernando Llorente è consapevole che, nell’ombra, si muovano una serie destini, per esempio quello di Maurito e persino di James Rodriguez – perché non si sa mai e non è il caso di evaporare proprio adesso – ma l’idea di provarci ancora, in Champions, gli piace e Napoli è una tentazione.
Le parole di Wanda Nara su Icardi
E’ stato un week end vibrante, consumato soprattutto intorno al «Franchi», teatro di varie partite, tra cui quella che si è «giocata» al tavolo del ristorante «al Giuggiolo», in viale Righi, due passi da Coverciano, dove Giuntoli è piombato sabato ad ora di pranzo, per dialogare con il management di Fernando Llorente e stringersi la mano. E’ una parola, che ha un senso, ma non è una certezza, però il navarro rimane l’opzione per arricchire, eventualmente, l’organico, nel caso in cui i sogni di mezza estate d’un argentino o di un colombiano dovessero restare tale. Il contratto, ormai, sa di formalità (biennale, a due milioni e mezzi stagionali) e lo diventerà dinnanzi alla certezza che né Icardi, né James Rodriguez siano «colpi» raggiungibili.
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