L’attacco si sta trasformando. La pista-Icardi è sempre lì ma intanto il messicano è quasi pronto e lo spagnolo…
CASTEL VOLTURNO – Perché un tweet non è semplicemente, banalmente, centoquaranta caratteri: là dentro, in quel cinguettio utile a controllare l’ansia d’una città che sa vivere anche con la testa nel pallone, si nasconde un mondo, e si chiama burocrazia, che solo quando sarà stato attraversato fino all’ultimo dei doveri, verrà svelato. […]
Il mercato ha i suoi tempi, le sue abitudini e persino le manie, le scadenze e le movenze diverse: prendete Fernando Llorente, ad esempio, un’altra ombra che s’aggira, però distante, intorno al Napoli. C’è e non si vede, anche se tra un po’, diciamo domenica, potrebbe fisicamente entrare in scena, e prepotentemente: c’è da capire come andrà a finire con Icardi, se resti o no socchiusa quella porticina che conduce dritto all’argentino, ma intanto Giuntoli si è mosso (ovviamente), ha telefonicamente chiacchierato con il fratello del «navarro», Jesus, che fa il procuratore, ed ha allungato una mano virtuale per concludere un affare che dipenderà esclusivamente dall’argentino. E quindi, va a finire che lunedì Lozano, annunciato a disposizione di Ancelotti per la sua prima seduta di allenamento, possa persino scoprire che stia per arrivare Fernando Llorente, con il quale è stato buttato giù un principio di accordo largamente ritoccato rispetto l’approccio iniziale.
Lozano si sta godendo, per quel po’, Napoli ed ha lasciato che la signora cominciasse a scovare l’angolo della città in cui poi starsene beatamente ad assaporare il panorama; Llorente sta semplicemente aspettando gli eventi, a volte il destino non sei tu a definirlo: però nella telefonata tra Giuntoli e il management del centravanti, l’alter ego di Milik nel caso in cui Icardi resti un semplice sogno di fine estate, non si è parlato di triennale a quattro milioni ma di biennale a due milioni e mezzo, con la promessa di risentirsi poi dopo la partita di Firenze e soprattutto all’indomani di quella che si può ritenere la deadline sul megaffare di questo agosto che è torrido e non è ancora finito.
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