Lo strano derby di Federico: piemontese doc dal cuore azzurro


CONDIVIDI/SHARE

image

Lui assicura che in famiglia non ci sono parenti di origini napoletane. I nonni paterni sono biellesi come lui, la madre ha qualche legame nella zona di Rovigo. Eppure il cuore di Federico batte un po’ più forte quando vede la maglia azzurra del Napoli. Un amore nato nel 1987, durante i festeggiamenti in città per la conquista del primo scudetto. Lui aveva solo cinque anni e si stava avvicinando al calcio proprio in quel periodo: «Vidi in televisione l’immagine di una strada di Napoli tutta festosa e colorata di azzurro – ricorda –. Forse si trattava di Spaccanapoli o di via Toledo, non saprei dire. So solo che quell’immagine mi rimase impressa».
 
È iniziata così la storia d’amore tra Federico e il Napoli, senza che niente e nessuno spingesse quel bambino ad amare quei colori e quella maglia. Una passione sbocciata nell’era Maradona, ma maturata solo più tardi: «Diego l’ho vissuto poco, ero troppo piccolo – si rammarica –. Il mio vero idolo è stato Gianfranco Zola, piansi quando passò al Parma. Poi, ovviamente, Lavezzi e Cavani, che mi faceva uscire fuori di testa: è un mostro. Oggi dico che Insigne è il nostro fuoriclasse. Ha talento da vendere e finalmente si sta consacrando come uno dei grandi 10 italiani della storia (senza averlo sulle spalle!)». Poi il cruccio per un ragazzo che invece a Napoli ha deluso: «Mi piace molto Manolo Gabbiadini, mi rispecchio in lui. Peccato che da noi non abbia sfondato».
 
Ma tifare per gli azzurri vivendo nel profondo nord non è un’impresa facile, soprattutto se tuo padre è uno juventino sfegatato: «Da piccolo mio padre se la prendeva un po’, poi ci ha fatto l’abitudine – racconta –. Ma in famiglia ho subito per anni le loro prese in giro, anche se negli ultimi tempi ho alzato un po’ la testa. Anche con gli amici è stata davvero durissima: ogni volta che perdevamo uno scontro diretto con Juve, Milan o Inter, era una sofferenza quando il lunedì si tornava a scuola o al lavoro. Ma al di là delle prese in giro e delle immancabili domande “Come mai tifi Napoli? Hai parenti al sud?”, non sono mai andati oltre».
 
Ovviamente, seguire la squadra da Biella non è semplice, ma negli ultimi anni Federico si è concesso anche delle puntate al San Paolo: «La prima volta ci sono stato nel 2013 – ricorda –. Giocavamo la prima di campionato contro il Bologna, l’esordio di Higuaìn in Serie A. Ma la più emozionante è stata la partita contro il Real Madrid lo scorso marzo».

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE