«Ma contro la Lazio sarebbe giusto fare giocare Karnezis»


CONDIVIDI/SHARE

image

La mazzata è stata forte, si sente eccome. Va bene che era
un’amichevole ma dimensioni così pesanti fanno male
perché nella serata di Dublino c’è poco da
salvare, quasi niente. Un Napoli così passivo crea imbarazzo
e scetticismo in città. «Trattandosi della prima
partita di prestigio, non si possono non concedere le attenuanti
del caso fa sapere Beppe Bruscolotti, recordman azzurro di presenze
però nemmeno bisogna far finta di niente. La differenza di
condizione atletica è stata evidente e non so se è
dovuta soltanto al fatto che in Inghilterra il campionato inizia in
anticipo, queste sono valutazioni che spettano esclusivamente
all’allenatore». Troppo ottimismo dopo le prime,
insignificanti, uscite in Trentino? «È chiaro che un
giudizio serio può essere dato dopo aver affrontato una
corazzata come il Liverpool, non certo contro dilettanti o squadre
di categoria inferiore. Nel Napoli in alcune fasi di gioco sembra
che ci sia ancora la mano di Sarri, in altre si vedono meccanismi
tipici di Ancelotti: questa è la dimostrazione che i
calciatori hanno bisogno di tempo per abituarsi a una nuova idea
tattica. Ecco perché dico che una batosta del genere ci
può stare, il Napoli non può essere questo: vediamo
quale sarà la reazione del gruppo».

«NON SPARATE SUL GRECO»
Non sparate sul portiere, è il messaggio forte di Gennaro
Iezzo che conosce bene le insidie della piazza. «Prendersela
soltanto con lui non sarebbe giusto, gli attaccanti inglesi
arrivavano da ogni parte, tutta la squadra ha giocato male mettendo
il portiere in condizione di sbagliare. È un ragazzo valido,
può stare tra i pali della porta azzurra, è naturale
però che debba avvertire la fiducia della squadra e
dell’ambiente. Indicare Karnezis come il principale
responsabile della sconfitta non rende giustizia alla
verità: il Napoli sta vivendo quella fase critica tipica di
quando avviene un cambio alla guida tecnica». Karnezis
titolare anche al debutto in campionato? «Certo, per adesso
non vedo altra soluzione. Come gli altri compagni, deve smaltire il
peso di una preparazione lunga e faticosa. Lui più di tutti
necessità di tranquillità, lasciamolo lavorare
sereno, non è bello massacrare solo il portiere, a Dublino
non si è salvato nessuno».

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE