Malagò: «Universiadi, Napoli ce la farà. San Paolo? Fossi AdL lo comprerei»


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«Universiadi, un piatto che va cucinato». Al termine della cerimonia per l’intitolazione del Salone dei Trofei in onore del past president giallorosso, il numero uno del CONI, Giovanni Malagò, colloquia con la stampa napoletana sulle Universiadi e sul calcio, in attesa di incontrare al Circolo Canottieri, il prefetto Luisa Latella, commissario per i Giochi universitari a Napoli e in Campania. «Carlo De Gaudio, uomo di sport e di valori, avrebbe detto: mettiamo da parte ogni polemica e mettiamoci a remare tutti nella stessa direzione. Non facciamo personalismi e operiamo per il bene della città e dell’intera regione» dichiara il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, seduto in poltrona. Molteplici le criticità all’orizzonte, il tempo si assottiglia e il countdown appare minaccioso. «Sì, Napoli e la Campania ce la faranno. C’è da lavorare h24 da qui all’evento. Lello Pagnozzi conosce a memoria il sistema sportivo e il rapporto con le Federazioni. Sono state messe in campo le persone più autorevoli. Sono ottimista però c’è da pedalare». Malagò non nasconde lo stato dell’arte. «C’è ritardo, inutile negarlo. Si sta facendo tutto al meglio, tenendo conto della realtà dei fatti. La commissaria si è calata nella complessità del suo ruolo. Il CONI ha messo in campo tutta la sua migliore forza lavoro. Ci sono delle dinamiche temporali oggettive».

Nonostante la clessidra scorra impietosa, Malagò sottolinea due volte lo stesso concetto. «Sono ottimista, sono ottimista. Napoli e la Campania non possono assolutamente perdere quest’opportunità. Siamo i campioni del mondo di fare le cose all’ultimo minuto, soprattutto al Sud. Cerchiamo di essere positivi». Vastità dei problemi e tempo a disposizione relativamente poco. Da qui la ratio del Commissario di Governo. «Figura che accelerasse, bypassasse e potesse avere delle dinamiche operative diverse rispetto a quelle dei comuni mortali». Alla quale si aggiunge la CONI Servizi con Alberto Miglietta. «Sia sotto il profilo della forza lavoro sia dell’impegno, siamo tutti disponibili a fare anche gli straordinari per dovere istituzionale e per amore della città di Napoli e della Campania». Tiene a precisare un punto Malagò. «Degli aspetti operativi devono rispondere il prefetto e Raffaele Pagnozzi. Ho dato il mio endorsement con il Ministro dello Sport, Luca Lotti, e con il Ministro dell’Interno, Marco Minniti». Infine ringrazia il presidente dell’ANAC. «Da cittadino napoletano Raffaele Cantone ha dimostrato un grande amore e una grande sensibilità per le tematiche legate alle Universiadi».

Infine una riflessione sulla possibile vendita dello stadio da parte del Comune alla Società Sportiva Calcio Napoli. «Se Lei fosse De Laurentiis, lo comprerebbe il San Paolo?». Un attimo di riflessione e poi la risposta. «Sì. Aurelio non ha bisogno di consigli, persona molto capace. Se fossi in Aurelio, lo comprerei a due condizioni. E’ da capire il prezzo (non mi chiedete a quale cifra lo comprerei) e cosa sia consentito di fare nell’ambito della vendita». E’ ora di pranzo. Siedono al tavolo da sinistra verso destra Pagnozzi, Latella, Auricchio, Borriello, Di Tommaso. Al centro, naturalmente, Giovanni Malagò. Ci sono dei posti vuoti: manca un rappresentante della Regione Campania. 

From: Il Mattino.

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