Non è il compleanno che aveva in mente. Sessant’anni è un bel traguardo, da festeggiare alla grande. In tempi normali, ovviamente. Ma poiché la pandemia non risparmia paesi e uomini, Diego s’è dovuto arrendere all’amara realtà che circonda pure l’Argentina. Questa dei sessanta rischia di essere una triste ricorrenza per Maradona, che oggi conoscerà l’esito del secondo tampone al quale si è sottoposto due settimane dopo il primo.
Negativo il primo, resosi necessario dopo l’abbraccio con il calciatore Leandro Contin: l’allenatore del Gimnasia lo aveva accolto così in panchina dopo la sostituzione nella sfida amichevole con il San Lorenzo. Positivo il giocatore, si è temuto a lungo per lo stato fisico di Diego, come si sa affetto da varie patologie. Due giorni fa la decisione di sottoporsi a nuovo esame, appena accertata la positività di un assistente della squadra: in attesa del responso, il Pibe da lunedì è tenuto prudenzialmente a casa, in isolamento. A distanza, ha incontrato soltanto il medico di fiducia Leopoldo Luque e l’avvocato Matias Morla. Come nel precedente test, Luque sostiene che le condizioni generali sono buone.
Oggi è in calendario Gimnasia-Patronato, partita valida per la Coppa di Lega argentina, appuntamento che il suo club attuale avrebbe voluto far coincidere con festeggiamenti a sorpresa allo stadio per il compleanno dell’allenatore. Ma ci sarà Diego in panchina? Più no che sì: come in tutte le situazioni in cui è coinvolto direttamente, la decisione sarà presa solo qualche ora prima del calcio d’inizio. E dipenderà dal risultato del tampone, oltre che dall’indicazione del dottor Luque, che segue molto da vicino l’ex capitano del Napoli.
Non è certamente questo il sessantesimo che il fuoriclasse aveva in testa. Gli sono arrivati già ieri, e continueranno oggi (stamattina via social gli auguri del Napoli), centinaia di messaggi da ogni angolo del mondo. Andrès Calamaro, icona del rock argentino e amico di vecchia data, per la ricorrenza dei sessant’anni ha dedicato a Maradona una canzone in tre strofe, di dieci versi ognuna, dal titolo: Il Re del diverso. Lui ha espresso il desiderio di radunare fratelli, sorelle, figlie e nipoti, insomma quello che resta della famiglia. Ieri ha ricevuto la visita della primogenita Dalma, che ha confermato la situazione di stand-by del papà: «Non possiamo programmare niente se prima non conosceremo la risposta del test. Vorrebbe trascorrere la giornata con noi, soprattutto con i nipoti però bisogna essere prudenti. Al momento non accusa alcun sintomo, ha avuto contatti stretti con alcuni suoi collaboratori risultati positivi e allora è meglio che trascorra qualche ora in più in isolamento. Papà è un soggetto a rischio? Diciamo che non è la prima volta e come in passato quando se l’è vista brutta, per dirla con le parole dei suoi medici, non c’è da far altro che aspettare. L’ho trovato comunque benino, abbiamo parlato per un bel po’ ma quello che ci siamo detti resta ovviamente tra noi due».