Un murale di Maradona altro circa otto metri e largo quattro, è spuntato sulla facciata di una delle case popolari di via Verga a Molinella. Sedicimila abitanti, alle porte di Bologna. Una storia che affonda le sue radici nel IV secolo dopo cristo e con una Torre che ne faceva la porta d’ingresso dei mercanti a Bologna. Luogo simbolo delle lotte delle mondine e come uno dei primi luoghi di creazione delle associazioni sindacali. Il 16 maggio 1949 oltre seimila braccianti e mondine si concentrarono nelle campagne presso Molinella, provenienti dai vicini paesi cercando di dissuadere i crumiri, che rendevano vane le proteste operaie. Di storia Molinella ne ha, e tanta, e proprio perché è un centro radicato nel passato e proiettato nel futuro, il sindaco Dario Mantovani ne ha fatto una capitale della street art.
Quando la street art viene utilizzata come strumento di rigenerazione urbana, possono nascere dei veri capolavori. E’ il caso del Festival ArtU che ha fatto nascere l’amore per la street art tra Bologna e Ferrara con ben 35 opere create nel territorio di Molinella. Il Palazzetto dello Sport, il parco di Via Marconi, L’istituto Musicale Banchieri. Tutto parla di murales e arte da strada.«E non potevamo non inaugurare un nuovo filone sportivo non concedendo uno spazio al più grande calciatore, e non solo, del 900». C’è tutto questo ragionamento dietro l’autorizzazione al murale data da Dario Mantovani, sindaco di Molinella, all’opera che lui stesso, assieme a Giulia Frascari hanno realizzato a costo zero. Già, perché, pitture, smalti, vernici e pennelli, è quanto rimasto da altre opere d’arte realizzate sul territorio. E la signora che abita nel condominio il cui muro è servito per la realizzazione del murale, è ben contenta di avere un ospite illustre sul muro del palazzo «basta che non mi portino lumini e ne facciano un cimitero» dice. «Dopo la fine degli anni 80 – spiega il sindaco – abbiamo avuto un forte ricambio demografico e lo sport è il modo migliore per legare il tessuto sociale. Maradona è ovviamente un simbolo. Potentissimo e universale. Qualcuno ha il ditino alzato perché fuori dal campo non era uno stinco di santo. Per parte mia non sono un moralista nè mai lo sarò. Se gli italiani dovessero applicare a loro stessi gli standard etico morali che applicano agli altri a partire dal vicino di casa, si salverebbero giusto una casalinga di Pozzuoli e un geometra di Vimercate in tutto il Paese. È anche vero che dedicare un’opera a qualcuno è un qualcosa di più: ma qui di Maradona si celebra il ruolo simbolico e il talento. Che era cristallino è indiscutibile».
A Molinella si aprirà presto un tema sportivo ci saranno Paolo Rossi e Scirea.«Bisogna stare lontani dalle generalizzazioni – scrive nel suo lungo post su Facebook il sindaco - Inclusione vuol dire portare dentro regole condivise. Proprio perché a Molinella molte volte ci sono resistenze conservatrici ogni tanto è utile che il Sindaco dia uno strattone verso una direzione, se crede sia quella giusta. Lo so che poi c’è chi si sente strattonato, ma è nell’ordine delle cose. D’altronde è utopistico pensare di procedere nel’unanimismo generale. Certamente qualcuno potrà dire che facciamo cose alle volte divisive. Credo sia vero. Sul breve periodo. Ma noi miriamo a piantare frutti che devono sbocciare su periodi più lunghi. Ovviamente quando facciamo alcune cose, ci aspettiamo una reazione: oserei dire che, come già detto, ci contiamo anche: serve a far emergere altro. Chi mi conosce sa che c’è sempre un doppio fondo, quando faccio qualcosa. Ed è sempre politico. Chiaramente nell’accezione positivo di “politico”: d’interesse per la polis, per la città» Un sindaco tifoso di Inter e Spal ci tiene a sottolineare. Ma non per questo non poteva ricevere la tessera onoraria del Napoli club Bologna di Maurizio Criscitelli che ha organbizzato una visita a Molinella proprio per ringraziare il sindaco. «Maradona – dice Criscitelli – è qualcosa che va oltre le bandiere. il più grande sportivo del 900 e sicuramente averne interpretata l’importanza è un qualcosa che ci onora, in quanto sportivi e napoletani»«