Milan-Napoli, da Cardinale a ADL: così al cuore si comanda


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Nella scorsa primavera, facendo il bilancio della stagione azzurra, Aurelio De Laurentiis indicò i conti del Milan: «Ha vinto lo scudetto con un monte ingaggi inferiore di 30 milioni rispetto al Napoli». La differenza – 80 contro 110 milioni lordi – venne sottolineata per spiegare a chi avesse ancora qualche dubbio che non sempre le spese pazze e i maxi-stipendi assicurano la felicità, cioè lo scudetto, portato a casa dal Milan proprio mentre si concretizzava l’ennesimo cambio di proprietà, con il passaggio da Elliott Advisor al fondo di investimento RedBird dell’italo-americano Gerry Cardinale. Un’operazione da 1,2 miliardi di euro che per ora non ha provocato scossoni perché i vertici non sono stati azzerati e anche le figure dell’area tecnica – Maldini e Massara – non sono cambiate, dando a Pioli e ai giocatori la conferma della continuità del progetto. 

La precedente proprietà del club rossonero aveva avviato alla fine del campionato 2020-2021, chiuso al secondo posto e a 12 punti dall’Inter, il piano di contenimento dei costi, anzitutto rinunciando al rinnovo del contratto Donnarumma, il portiere della Nazionale futura campione d’Europa. Irricevibile la richiesta di 12 milioni di euro, Gigio libero di accasarsi al Paris St. Germain, l’ultimo grande colpo messo a segno dal suo agente Mino Raiola, scomparso nello scorso aprile.

Proseguendo su questa linea, dopo lo scudetto il Milan non si è preoccupato di perdere Kessie e Romagnoli. E per Leao, contratto in scadenza nel 2024, l’accordo sembra in salita perché Mendes, l’agente dell’asso portoghese, spara alto. Ma il Milan ha paletti rigidi. D’altra parte, è uno dei club italiani sanzionati dall’Uefa dopo l’esame degli esercizi dal 2018 al 2022: la multa di 2 milioni rischia di arrivare fino a 15 in caso di ulteriori passi falsi. Ecco perché l’input è contenere i costi. Nella stagione 2021-2022, tra stipendi e carico di ammortamenti, il Milan arrivava a 175 milioni, ben 35 in meno rispetto al Napoli. Il monte ingaggi di questa stagione è praticamente lo stesso di un anno fa. L’unico strappo sul mercato è stato l’acquisto del belga De Ketelaere, che ricorda Kakà alla tifoseria del Meazza: pagati per lui 35 milioni.

Sul fronte stipendi, De Laurentiis con il supporto dell’ad Chiavelli e del ds Giuntoli ha piazzato un grande colpo: li ha ridotti da 110 a 73, oltre 30 in meno. Sono partiti due giocatori svincolati che hanno scritto pagine della recente storia azzurra, Mertens e Insigne (le prestazioni di Meret stanno attenuando i rimpianti di una parte della tifoseria per Ospina). Per Koulibaly e Fabian, sotto contratto fino al 2024, sono stati incassati complessivamente 63 milioni da Chelsea e Psg. Queste operazioni, al contrario di quanto temeva la piazza, non hanno indebolito l’organico perché il Napoli ha adottato le opportune contromisure tecniche, prendendo per soli 10 milioni un talento come Kvaratskhelia. E poi Kim, solido al centro della difesa. L’investimento per Raspadori è stata un’operazione di ingegno finanziario: 30 milioni ma diluiti nel tempo, per ora sul bilancio incide per 5, quelli tecnicamente pagati per il prestito dal Sassuolo. Versamenti dilazionati anche per Simeone, che ha portato in dote 70 gol segnati con 4 squadre italiane. Era una rivoluzione necessaria, avallata da Spalletti a cui De Laurentiis, quando lo scelse per guidare il Napoli nel 2021, aveva prospettato con chiarezza come sarebbe intervenuto per mantenere l’equilibrio finanziario senza indebolire la rosa. Che è oggi al vertice in serie A, condividendo il primo posto con Milan e Atalanta, e comanda nel girone di Champions League.

Il Napoli non ha dovuto fare un cambio di direzione rispetto ad altri club, obbligati per molti anni ad effettuare alcune operazioni per sistemare i bilanci, perché ha sempre seguito la linea del rigore. Gli investimenti – il Napoli ha preso un solo svincolato, il portiere Sirigu, mentre tutti gli altri sono stati acquistati – sono stati realizzati perché vi è stato dopo due anni il ritorno in Champions: il conforto di quei 40 milioni in cassaforte ha aiutato sul mercato, dunque a vivere questi giorni che elettrizzano la città. 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/milan_napoli_presidenti_cardinale_e_de_laurentiis-6933037.html

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