C’eravamo tanto amati, rivisitazione riveduta e corretta della pellicola di Scola con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli diventato cult 46 anni fa. Gli attori moderni sono Arek Milik, Gennaro Gattuso e Aurelio De Laurentiis. Il polacco, infatti, era arrivato in pompa magna a Napoli dall’Ajax nell’estate del 2016. Doveva essere l’uomo in grado di far dimenticare il Pipita. Aspettative alle stelle e un progetto a lungo termine per Arek, che all’epoca aveva 22 anni e ancora tutta la vita davanti da scrivere con sfumature azzurre.
Dopo la rottura fisica – due legamenti ko in due anni -, è arrivata anche la rottura sentimentale con il club. Già alla fine della passata stagione si era capito che la sua strada e quella degli azzurri si sarebbero separati, ma nessuno avrebbe potuto immaginare un momento così critico di questa storia d’amore che sostanzialmente non è mai sbocciata. Nell’arco di tutta la passata stagione, infatti, il Napoli ha più volte al polacco un rinnovo di ingaggio (4,5 milioni più bonus fino al 2025), ma niente: Arek non ne ha voluto sapere. Già alla fine del lockdown hanno preso a circolare le sirene di un interessamento da parte della Juventus, destinazione che Milik avrebbe gradito e non poco. Certo di lasciare Napoli, Jessica, compagna dell’attaccante polacco, non è mai tornata in città dalle vacanze e si preparava al trasloco a Torino. Quando però i bianconeri hanno fatto sapere al polacco di non considerarlo più una prima scelta, Arek ha fatto sapere al Napoli che non accetterà altre proposte, resterà in azzurro ancora un anno e a giugno 2021, quando il suo contratto sarà scaduto, andrà via a parametro zero.
Sullo sfondo, poi, c’è sempre la Roma. Perché il club giallorosso non ha mai mollato la pista Milik, ma prima di portare l’offerta da 25 milioni più bonus al Napoli, deve liberarsi di Dzeko. Il bosniaco può andare alla Juve, ma solo se in bianconero non dovesse arrivare Suarez o Giroud, attaccante francese del Chelsea che nelle ultime ore ha scalato la classifica di gradimento della dirigenza bianconera. Solo dopo aver ceduto Dzeko la Roma tornerà su Milik che a quel punto dovrà fare la sua scelta: restare a Napoli, consapevole di essere ai margini del progetto tecnico, o tornare sui suoi passi e sposare la causa giallorossa con Fonseca che sarebbe pronto a chiamare direttamente il polacco per spiegargli il suo progetto.
Tra l’attaccante e la società, però, c’è anche un’altra figura: quella dell’allenatore che nel caso di specie non è esattamente uno qualunque. Prima ancora di essere un suo giocatore, Milik è il vicino di casa di Gattuso e complice il periodo di lockdown forzato i due hanno legato moltissimo. Praticamente hanno vissuto insieme per 3 mesi: mattina, pomeriggio e sera tra corsette nel parco di Posillipo, qualche palleggio, un bagno a mare e tanti momenti di cordialità. Gattuso aveva la massima fiducia nel suo giocatore e da parte sua si era speso più volte per convincerlo al rinnovo con il Napoli. Anche una volta ripreso il campionato gli ha dato fiducia e spazio, ma una volta venuto a sapere della presa di posizione di Arek si è sentito tradito. Ecco spiegato anche il perché delle sue parole così dure dopo l’amichevole con il Pescara per la quale non lo aveva nemmeno convocato («Adesso deve trovare lui una soluzione», da detto Gattuso).