Il presidente è fermo sulle sue posizioni, mentre nel gruppo si sta capendo di aver sbagliato. E se oggi perdono i giocatori possono anche decidere di tornare in ritiro
Incontrarsi e dirsi…: ciò che si deve, e senza veli, guardandosi negli occhi, ma usando le parole giuste, semmai anche quelle più dure, che ti entrano nella testa, poi restano nella carne. È andata così, come non non era il caso andasse, ma adesso bisogna ricominciare, ognuno interpretando il proprio ruolo, rimanendo nelle regole e però anche aggrappandosi al buon senso. Aurelio De Laurentiis è rientrato nel tardo pomeriggio di lunedì, ha letto tutto ciò che era rimasto “inevaso” in rassegna stampa, ha poi dialogato con Giuntoli che, insolitamente non era sull’aereo della squadra e sembra sia andato a Roma per chiacchierare con il suo presidente, ha telefonato ad Ancelotti, ha sondato, è rimasto sulle proprie posizioni, quelle dalle quali non indietreggerà, e poi ha ascoltato: in De Laurentiis c’è ancora l’amarezza, nei calciatori un pentimento che verrà espresso, se sarà possibile, dopodomani, venerdì, in una giornata che sembra propizia per rivedersi, ancora suffi cientemente distante dalla sfida con il Bologna e anche dal Liverpool.
Le dodici ore di aereo dalla California e il jet lag hanno bisogno di essere assorbiti, e poi una partita così delicata non va ulteriormente alterata, psicologicamente, da un rito insolito come un chiarimento su una vicenda che a modo suo è storica ed insolita: De Laurentiis non sarà ad Anfield, però senza che la decisione nasconda una scelta “polemica”, il club è rappresentato da suo figlio Edo, il vicepresidente, da Saracino, direttore dei processi amministrativi, e chiaramente da Giuntoli, e il resto verrà da sé.
Il Napoli rientrerà giovedì, si allenerà nel pomeriggio, unica finestra libera, poi al mattino di venerdì e al pomeriggio, se il calendario degli appuntamenti lo consentirà, si passerà alla fase successiva, quella di un riavvicinamento ch’è necessario, anzi indispensabile, che non può essere protratto, che non ammetterà sconti dialettici ma che servirà a rimuovere quella cappa che s’avverte nella coscienza di chi è stato “ferito” e anche di chi è ora convinto di aver sbagliato. Lo è talmente, il Napoli (squadra), che ora ha persino voglia di tornare laddove era scappato, in ritiro, se stasera dovesse andar male, e restarci sino al Bologna.
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