Quando la strada si fa impervia e tortuosa è necessario tenere i nervi saldi e Carlo Ancelotti, anche in questo, è considerato un maestro. Il pareggio striminzito di Genk e soprattutto l’eco non ancora spenta del caso Insigne aleggiano sul Napoli e rendono i giorni di vigilia della delicatissima sfida con il Torino all’Olimpico, particolarmente complicati da gestire. Di strada ne è stata già persa in questo altalenante inizio di stagione e non sono consentite altre frenate. Domenica poi ci sarebbe la teorica possibilità di sfruttare l’inevitabile rallentamento di una delle due o addirittura di entrambe le super avversarie, Inter e Juventus, impegnate nello scontro diretto. Per farlo, però, è necessario vincere a Torino con i granata, impresa che è già molto difficile di suo, figurarsi poi con una squadra provata dalle polemiche interne e indebolita non poco dagli infortuni e dalle squalifiche.
Insigne, questa appare in pratica una certezza, ci sarà. E ci sarà dal primo minuto di gioco. Un chiarimento tra il giocatore e l’allenatore c’è stato ieri nell’ufficio di Ancelotti, a Castel Volturno. Il tecnico ha spiegato le sue deisioni e i motivi della clamorosa esclusione di Genk. Il calciatore ha ribadito le sue ragioni, soprattutto le ansie e le aspettative sulla sua utilizzazione in campo. La questione è rientrata, dunque, nei termini del dibattito interno alla squadra, con aspetti colloquiali, con un dialogo cortese e civile, ma sul fondo i problemi che hanno portato alla clamorosa rottura restano aperti. Al rapporto tra allenatore e calciatore poi non ha fatto di sicuro bene l’uscita sui social di Antonio Insigne, fratello di Lorenzo e le sue parole al veleno.
Indipendentemente dai commenti, comunque, Ancelotti va per la sua strada e chi non si allena con la dovuta intensità, indipendentemente dalle ragioni che possono essere alla base di un simile atteggiamento e del cognome stampato sulla maglietta, rischia seriamente di essere messo ai margini della squadra. In questo senso ciò che è accaduto a Insigne in Belgio vale come monito per tutta la squadra. Intanto altri problemi assillano l’allenatore e il suo staff. Gli infortuni innazitutto. La difesa, già priva dello squalificato Koulibaly, è falcidiata dalle assenze forzate di Maksimovic, Mario Rui, Hysaj e Tonelli. A Torino le scelte sono obbligate. Giocheranno da centrali Manolas (anche lui sempre afflitto da qualche problema muscolare) e Luperto. In panchina rimane disponibile il solo Malcuit, che è un esterno. Per il resto, rivolgersi al medico sociale.
From: Il Mattino.