A Bologna si è conclusa con una sconfitta la stagione del Napoli, che ha confermato il secondo posto del 2018. Nella recita di fine anno subito due gol dei rossoblù, salvi da una settimana. E poi quelli di Ghoulam e Mertens, che ha riacceso una squadra spenta quando è subentrato a Insigne, confermando quanto pesi nell’economia dell’attacco azzurro (rassicurante pertanto la diretta conferma della sua permanenza a Napoli). Quando sembrava che potesse essere conquistata la vittoria, sono arrivate la rete di Santander e le ultime gocce di amaro. Fine corsa a 79 punti. La qualificazione Champions, in altri momenti, sarebbe stata accolta con entusiasmo e invece vi sono state differenti reazioni – dalla soddisfazione alla delusione – nella tifoseria, che peraltro si è mostrata complessivamente fredda rispetto alla squadra, come i dati dell’affluenza al San Paolo confermano. Il popolo napoletano è diventato esageratamente esigente? Si sarebbe aspettato una migliore seconda parte della stagione, invece il Napoli è stato raramente brillante, fermandosi nei quarti in Coppa Italia ed Europa League, due dei tre obiettivi di Ancelotti: l’altro era lo scudetto, sfumato già alla fine del girone d’andata.
L’arrivo di uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio mondiale aveva fatto credere che fosse possibile sollevare un trofeo, a distanza di cinque anni da quelli conquistati da Benitez. L’ottimo rendimento nella prima fase della stagione – anche in Europa: nel girone Champions gli azzurri sono stati eliminati per la differenza di un gol rispetto al Liverpool che si prepara per giocare la seconda finale consecutiva – aveva lasciato supporre un passaggio più rapido e indolore da Sarri ad Ancelotti e invece Carlo potrà incidere di più a partire dalla prossima annata, se riuscirà ad avere i giocatori – di qualità e di esperienza – per realizzare il progetto tecnico, soltanto accennato in questi mesi. Ha già intanto assicurato fedeltà al Napoli a prescindere dal vincolo contrattuale e da una maxi-offerta dall’estero che alcuni intermediari avrebbero voluto presentargli tra pochi giorni. L’allenatore aveva manifestato tempo fa l’intenzione di prolungare il rapporto con il Napoli e De Laurentiis aveva rivelato di volerne fare il Ferguson del club, ovvero il più alto e costante punto di riferimento tecnico. E già in ottobre il presidente aveva annunciato che le parti erano al lavoro per portare il contratto da 3 a 6 anni.
From: Il Mattino.