Napoli ai piedi di Koulibaly, il gigante che costruisce sogni


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Come è evidente ormai a tutti, da Carlo Ancelotti in
giù: Kalidou Koulibaly è il vero grande calciatore di
questo Napoli. Già ci sono quelli che credono al potere dei
suoi tackle come altri hanno creduto alle finte di Maradona e prima
ai dribbling di Sivori. In questo primo scorcio di stagione, a
girone d’inverno quasi chiuso, e con una Champions League
altissima – per emozioni e gioco – il difensore spicca,
per peso e presenza, scivolate e recuperi, portando il suo
corpaccione anche sulla fascia o nell’area di rigore opposta,
a completare una identificazione con tutti i reparti e a ribadire
una leadership che è in ogni partita. E come tutte le cose
migliori in questi anni rischia anche di essere scippata alla
squadra, proprio per il suo crescente dominio. 

Divenuto imprescindibile, già quando tutto lo stadio si
presentò con la sua faccia di carta sugli spalti per fargli
capire che a Napoli nessuno è diverso, e che casomai
angherie e soprusi subiti dal popolo nero qui sono di casa
scontandole ancora per bocca di alcune curve; col gol alla
Juventus, poi, che regalò l’illusione della rimonta e
la vittoria a Torino è entrato nei ricordi e nella storia.
Koulibaly riesce ad unire razionalità e sentimento, e ormai
il suo abbassarsi nei recuperi è divenuto come un lancio per
il gol, le sue chiusure si aspettano come i turisti a Piazza
Plebiscito, e presto diverranno anche modo di dire. Ha la strada
segnata, e no, non cade come il bufalo, se lo fa è per
riprendere il pallone e rialzarsi, come è accaduto con la
Spal, col Cagliari, col Liverpool – nonostante l’errore
su Salah –. Gli si perdona tutto, perché il resto
è uno spettacolo di pulizia nell’arresto
dell’avversario, in questi anni ha lavorato tantissimo per
coordinarsi e frenare la forza fisica, per utilizzarla
diversamente, dislocandola, ed è cresciuto nella tecnica, e,
potete giurarci, finirà anche per non sbagliare più
tanti colpi di testa e prendersela con i pali come è
successo contro la Spal.

From: Il Mattino.

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