L’ultimo arrivato si chiama Kevin Malcuit, il francese di 27 anni che sembrava solo un arrivo pro forma dell’ultimo mercato. Ancelotti ha aspettato cinque gare per lanciarlo in campo, poi gli ha regalato una chance importante, un’occasione che il platinato terzino ha saputo sfruttare alla grande. Contrasti, gamba sempre pronta e propensione al cross, Malcuit si è preso la scena al San Paolo e non solo per il colore dei capelli. Kevin è solo un tassello del puzzle azzurro, una composizione magnificamente messa insieme dal genio di Carletto, capace anche ieri sera di stravolgere la sua squadra e presentare al Parma il conto di nove sostituzioni.
Chiamatelo turnover o come volete, ma per Re Carlo quella contro il Parma era l’occasione giusta per alternare tutte le forze in campo. Persino il portiere non era più Ospina, visto lo scorso sabato contro il Torino. Una rivoluzione se si pensa a quanto accaduto a queste latitudini nell’ultimo triennio. E le risposte positive, pur nelle poche avversità nascoste nelle pieghe della gara contro i ducali, sono arrivati da tutti. Maksimovic non si è concesso alcuna sbavatura, cresce il livello di Diawara che è lontano parente di quello visto a Genova, Fabián Ruiz dispensa calcio dal suo piede sinistro e Milik, che tanto alternativa non è, si fa notare per la quarta doppietta della sua vita napoletana, 740 giorni dopo l’ultima messa a segno contro il Bologna nel 2016.
From: Il Mattino.