In tre settimane, la Fiorentina, il Marakana di Belgrado, la Juventus di Ronaldo e pure Klopp e quegli indemoniati in maglia rossa. I primi esami, il primo muro per Carlo Ancelotti. Sette gare in 22 giorni, cinque di campionato e due di Champions: ci sono pure il Toro dell’ex Mazzarri e il Parma di Inglese, Sepe e Grassi. «Tre settimane da raccontare», potrebbe essere la colonna sonora con la voce di Fred Bongusto. Per il Napoli e per tutti. E visto che adesso si fa sul serio, ecco che diventa serissima e importantissima la forza delle scelte. Ed è per questo che l’infortunio di Chiriches proprio è una mazzata (oggi a Villa Stuart si saprà l’entità del suo infortunio). A pochi giorni dal via del primo tour de force della stagione, una gara ogni 72 ore in pratica, ecco che il tecnico emiliano inizia a pensare alle varie soluzioni.
ADDIO NAPOLI 2
L’impressione è che non ci sarà il Napoli-bis, ovvero la squadra per gli impegni secondari. Rispetto al passato, Carletto predica la politica del tutti per uno e uno per tutti, nel senso che non è prevista una riserva tradizionale, ovvero il calciatore che vivrà all’ombra del titolare. Il Napoli si dovrà sdoppiare, anzi triplicare. Mettiamola così: in vista del primo muro di autunno, le scelte di Ancelotti verranno limate, perfezionate e aggiustate in base a infortuni, esigenze, gente che stringe i denti, fuso orario, chilometri e stato di forma. Senza una prima o una seconda scelta. D’altronde, chi è il titolare, Mertens o Milik?
CAMBI E RICAMBI
Ancelotti aggiusterà la propria creatura strada facendo e in base agli impegni. Ma qualche punto fisso nella sua testa già c’è. Per esempio anche prima del ko di Chiriches, aveva in mente di fermare solo in alternanza Koulibaly e Albiol. Ovvero, o l’uno o l’altro. Non la coppia per i grandi galà e l’altra coppia per le feste di piazza. E quindi c’è da attendersi che pure Luperto avrà spazio (in queste ore sta per firmare il rinnovo del contratto: sarà azzurro fino al 2023). Maksimovic attende la sua prima chiamata. Quindi tra la gara con la Fiorentina e quella con lo Stella Rossa, praticamente a casa sua, giocherà. Punto fermo è Allan.
I DOSAGGI
Dunque, la prima tappa è con la Fiorentina, stessi punti del Napoli e una gara in meno: partita dal sapore particolare per il gruppo azzurro, perché proprio al Franchi si fermò la rincorsa allo scudetto. Al cospetto di una squadra viola che, pur senza lo staccio di un motivazione, giocò a mille all’ora. La partenza per la Serbia arriverà lunedì per l’esordio a Belgrado: che coincidenza, ancora una volta il debutto in Champions è all’Est, proprio come nel 2016 (a Kiev con la Dinamo, finì 2-1 per il Napoli) e nel 2017 (a Charkiv, con lo Shakthar, finì 2-1 per gli ucraini).
PRIMA APNEA
Il turno infrasettimanale al San Paolo prima del big match per eccellenza con la Juve, pochi giorni prima della sfida al San Paolo con il Liverpool vice campione d’Europa, che visto il calendario (ultima gara del girone ad Anfield) è praticamente già decisiva. Tutto d’un fiato, tenendo conto della folla in attacco. Per esempio, contro la Fiorentina non c’è solo attesa per le scelte (torna Hamsik) ma anche per il modulo.
From: Il Mattino.