Azzurri avanti con Maksimovic, pari di Freuler. Poi in gol Milik (che colpisce anche due legni), nel finale a segno Ilicic dopo un rigore netto negato a Llorente
E’ finita con il San Paolo che ha fischiato l’arbitro Giacomelli e gli ha gridato “buffone”. La sfida fra Napoli e Atalanta si è chiusa fra le polemiche per una decisione sbagliata del direttore di gara e del Var, che non hanno ravvisato un chiaro fallo da rigore di Kjaer su Llorente dando la possibilità a Gasperini di trovare il pareggio. Prima c’è stato di tutto: il vantaggio di Maksimovic, il pareggio di Freuler grazie a una papera di Meret e il nuovo vantaggio azzurro di Milik. Poi il patatrac finale, che non rende giustizia alla squadra di Ancelotti, che avrebbe meritato i tre punti. Invece è costretta a restare staccata di tre punti dall’Atalanta.
Sotto gli occhi di Hamsik, in tribuna al San Paolo, il Napoli ha un approccio alla partita da Champions. Anche perché Ancelotti manda in campo una formazione con intensità da notte europea (è la 13ª in 13 partite stagionali) e si affida al tandem Milik-Lozano in avanti, con Mertens che parte dalla panchina. Nei primi due minuti di gioco già due occasioni, per Koulibaly e Milik. Poi serve un grande Gollini in uscita per salvare sulla conclusione a botta sicura di Callejon. Ancelotti perde per infortunio Allan (brutto ko al ginocchio) ma si diverte a veder giocare i suoi: il Napoli fraseggia con grande tecnica, si trova a meraviglia e e fa la partita Per mezz’ora sarà un dominio azzurro: il vantaggio di Maksimovic di testa dopo una combinazione Insigne-Callejon è una naturale conseguenza. Non è fortunato invece Milik dopo uno scambio con Fabian Ruiz, prima un palo di testa e poi una conclusione fallita da mezzo metro. E l’Atalanta? Non pervenuta per più di 30 minuti, in cui nemmeno il Papu Gomez in versione regista arretrato riesce a scuoterla. Solo una punizione di Ilicic alta, poi tanta sofferenza. Gasperini è furioso, ma i suoi non tracollano, anzi trovano la forza di reagire nel finale di tempo in una delle poche trame da Atalanta: nemmeno Freuler però può immaginare il regalo che gli fa Meret, conclusione debole che passa fra le gambe e pareggio a sorpresa.
Il gol dà forza all’Atalanta che riparte con più sicurezza, guadagna metri in campo e finalmente riesce a fraseggiare, con il solito Ilicic che si incunea con una facilità spaventosa della difesa azzurra. Pasalic ha la palla del raddoppio ma non la sfrutta. Ancelotti capisce che è il momento della scossa e gioca la carta Mertens (fuori l’ancora evanescente Lozano). Dopo un tiro a giro di Insigne finito un soffio a lato, Milik colpisce l’incrocio dei pali su punizione. L’appuntamento con il gol è solo rinviato di pochi minuti: Fabian Ruiz pesca l’attaccante polacco sul filo del fuorigioco, il dribbling a Gollini è preciso così come il tocco di destro che fa esultare il San Paolo. Gasperini prova a rimescolare le carte con Kjaer, Castagne e Muriel (fuori Djimsiti, Pasalic e Gomez) e trova il pareggio in un finale incredibile. Llorente viene messo giù in area da Kjaer ma l’arbitro Giacomelli lascia incredibilmente proseguire fra le proteste di Ancelotti e di tutto lo stadio che chiede il rigore, sul capovolgimento di fronte Ilicic si presenta tutto solo davanti a Meret e lo infila senza problemi. Il Var rivede l’episodio ma non interviene, vengono espulsi Ancelotti e il team manager De Matteis. Il Napoli non vuole riprendere a giocare, finisce in parità dopo 8 minuti infuocati di recupero in uno stadio che fischia e urla “buffone” all’arbitro.
Napoli-Atalanta 2-2: tabellino e statistiche