Non si placano le polemiche per il concitato finale di Napoli-Atalanta dove agli azzurri è stato negato un calcio di rigore solare a 5 minuti dalla fine che avrebbe decretato la vittoria della squadra di Ancelotti. Il caso è finito persino in Senato, con il presidente del Napoli Club Parlamento, il senatore Gaetano Quagliariello, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione indirizzata al Ministro dello Sport per «chiedere quali iniziative intende prendere il governo per garantire la regolarità del campionato».
Il parlamentare di “Idea” ha pochi minuti fa inviato l’interrogazione ai colleghi di tutti i partiti che hanno aderito al Club Napoli Parlamento per chiedere di condividere la sua iniziativa. Un passo formale che, tra l’altro, secondo la Costituzione obbliga il governo a rispondere entro trenta giorni dalla presentazione dell’interrogazione.
In anteprima Il Mattino è in grado di fornire il testo con cui i parlamentari chiedono al governo delucidazioni. “Sarebbe bello – dice Quagliariello – se aderissero non soltanto i tifosi del Napoli, ma tutti i parlamentari che hanno a cuore la salvaguardia dello sport e delle sue regole”. Nell’interrogazione viene anche esplicitato il rigore «meno evidente» assegnato invece alla Juve su Cristiano Ronaldo nella gara contro il Genoa di ieri sera, ma anche l’atteggiamento «provocatorio» dell’arbitro Giacomelli che non ha voluto far ricorso al Var durante Napoli-Atalanta.
Il testo: «Premesso che tra i compiti del ministero rientra l’attività istituzionale per la lotta alla manipolazione dei risultati sportivi nonché la promozione della lealtà come componente qualificante di ogni iniziativa sportiva; che in data mercoledì 30 ottobre alle ore 19 si è disputata la partita della decima giornata del campionato di calcio tra Napoli e Atalanta, rispettivamente quarta e terza in classfica; che al minuto 85’ il signor Piero Giacomelli, arbitro della partita, ha negato in maniera plateale un rigore alla squadra di casa, il Napoli, per il fallo di un difensore dell’Atalanta sull’attaccante Fernando Llorente, sul risultato di due a uno per il Napoli; che in maniera provocatoria il signor Giacomelli si è finanche rifiutato di ricorrere alla tecnologia della Var, Video Assistant Referee, introdotta nel campionato di calcio italiano nella stagione 2017-2018 per stroncare la piaga degli errori arbitrali e assicurare risultati puliti alle partite; che nello sviluppo della stessa azione l’Atalanta ha pareggiato; che alla fine della partita il Napoli è stato palesemente frodato perdendo due punti in classifica, scendendo al quinto posto; che alla fine della partita il signor Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli considerato tra i migliori del mondo per i risultati ottenuti in passato – scudetti e Champions League, la massima competizione europea, vinte con squadre allenate in Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania – ha detto: “Mi sento deluso e offeso nella mia professionalità”; che il signor Aurelio De Laurentiis, presidente della Società sportiva calcio Napoli ha accusato i vertici delle designazioni arbitrali: “Ci siamo stancati, senza di noi gli arbitri andrebbero a pelare le patate. Siamo stanchi di pagare questa classe arbitrale o credo che Nicchi e Rizzoli non svolgano al meglio il loro lavoro. Io come gli altri presidenti finanzio il calcio italiano, gli arbitri e la FIGC, abbiamo quindi il diritto di essere ascoltati”; che due ore più tardi durante la partita Juventus-Genoa veniva assegnato alla squadra di casa, all’ultimo secondo della partita, al 95’, un rigore meno evidente di quello negato a Napoli».
L’interrogazione quindi chiede al governo «quali iniziative voglia intraprendere per assicurare a milioni di appassionati di calcio la regolarità e l’imparzialità del campionato di Serie A». Magari l’iniziativa non restituirà i 3 punti conquistati legittimamente sul campo dal Napoli, ma almeno anche così il club azzurro può far valere le proprie ragioni nelle sedi istituzionali.