A Napoli il numero perfetto non può che essere il 10. Soprattutto perché in questo periodo il nome (e il numero) di Diego Armando Maradona, sono assolutamente protagonisti. Allora non stupisce che la squadra di Gattuso sia quella ad aver mandato in gol il maggior numero di giocatori diversi in tutto il campionato e che quel numero sia proprio 10. Si tratta di un record non da poco che va braccetto con il secondo miglior attacco del campionato (24 reti), alle spalle dell’Inter a quota 26. E pensare che il bottino del Napoli potrebbe essere ancor più ricco, considerando che la squadra di Gattuso ha giocato una partita in meno, quella al momento persa 3-0 a tavolino contro la Juventus lo scorso 4 ottobre.
Ma i numeri del Napoli devono essere soprattutto analizzati. Alla festa, infatti, hanno partecipato fin qui attaccanti (con 20 reti all’attivo) e centrocampisti (con le restanti quattro reti). Nessun difensore, nonostante Di Lorenzo, Koulibaly e Manolas siano abbiano tutti e tre il vizio del gol. A fare impressione è il nome del capocannoniere azzurro che non è quello di Osimhen, l’uomo pagato 80 milioni (record per il club azzurro) in estate dal Lille, ma di Lozano, quello che un anno fa ha vissuto una stagione da oggetto misterioso. Il rendimento del messicano è schizzato alle stelle grazie alla cura Gattuso che in allenamento lo martella e in partita non lo molla un attimo chiamandolo praticamente in ogni azione. Ha segnato 5 gol (più uno in Europa League), ma ha dovuto aspettare l’ultimo appuntamento, quello domenica sera a Crotone quando ha raccolto un assist perfetto di Insigne. Il capitano è a quota 4 centri, tutti in campionato e con Politano (5 centri) conferma la grande capacità realizzativa degli esterni nel modulo di Gattuso. A rubare la scena, come detto, è fin qui Lozano – esterno pure lui – che ha catalizzato l’attenzione molto più di Mertens (il bomber degli ultimi anni), e Osimhen che anche a causa di un infortunio alla spalla è ancora ai box.
A proposito del nigeriano, ieri già qualche buona notizia sulle sue condizioni visto che ha svolto parte dell’allenamento in campo. Inizia a farsi rivedere, anche se senza di lui l’attacco del Napoli non si è fermato un attimo. Manca all’appello dall’8 novembre, quando per altro ha messo a segno il suo secondo gol stagionale nella gara contro il Bologna. Poi è iniziato lo stop che a questo punto potrebbe finire già la prossima settimana. Difficile, infatti, rivederlo già giovedì contro la Real Sociedad o domenica contro la Sampdoria, ma Gattuso si augura di poterlo avere almeno per la panchina di San Siro, mercoledì prossimo contro l’Inter.
Senza Osimhen, però, ha iniziato a girare alla grande Mertens che quando ha giocato da prima punta nel 4-3-3 ha segnato un gol a partita (tre di fila), mentre quando è stato impiegato da trequartista nel 4-2-3-1 come domenica sera a Crotone ha dimostrato di essere un grande uomo assist (è già a 6 stagionali) servendo i palloni vincenti per i gol di Demme e Petagna. Ecco, l’attaccante italiano arrivato dalla Spal ha segnato fin qui lo stesso numero di gol di Osimhen (due), ma fin qui non ha dimostrato troppo cinismo sotto porta. Giovedì contro la Real Sociedad potrebbe essere ancora una volta schierato dall’inizio e in quell’occasione sarà chiamato a confermarsi dopo il gol allo scadere di Crotone. Due gol anche per Demme, che ha già superato il suo record stagionale visto che era sempre rimasto fermo massimo a uno. Eppure al momento è il più prolifico dei centrocampisti, avendo fatto meglio di Fabian Ruiz, Zielinski ed Elmas, tutti fermi a un solo centro stagionale.