Napoli, Aurelio De Laurentiis: «Ora sarà bellissimo»


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Il presidente esulta dopo il colpo allo Stadium: «E’ una notte meravigliosa, complimenti a tutti. A Sarri, alla squadra e ai tifosi che l’hanno seguita» 

NAPOLI – Il sogno. Poi il colpo. E l’orgasmo. Pazzesca e incredibile, straordinaria e strepitosa: è la notte di Napoli. Un’esplosione: bum. Come i caroselli di auto e i fuochi d’artificio che squarciano il silenzio al 90’ e come la capocciata di Koulibaly, il Masaniello con la faccia nera dipinta di Pino Daniele – Je so’ pazzo – che se alla fine arriverà lo scudetto si sarà guadagnato un posto in cima alla statua di piazza dei Martiri. Nell’attesa, a guadagnare un posto in prima fila sono migliaia di tifosi azzurri in estasi: tutti a Capodichino ad attendere la squadra. A celebrarla. A gridare forte che loro ci credono, sì: proprio come sabato, prima di partire. Proprio come quando c’erano Diego e gli altri: e loro, i conquistatori di Torino, sembrano davvero gli eredi legittimi di quei campioni. 

Napoli, le pagelle del tripudio: Jorginho da padrone «NOTTE MERAVIGLIOSA» – E allora, la grande cavalcata. Vissuta dall’epilogo con emozione profonda da chi lavora da anni per l’obiettivo tricolore. «E’ una notte meravigliosa», dice Aurelio De Laurentiis. Il presidente. «Non è una vittoria banale. E se prima era bello, ora è bellissimo. Complimenti a tutti. A Sarri, alla squadra, ai tifosi che l’hanno seguita». Sì, che l’hanno vissuta per l’intera giornata sin dalle prime luci del mattino: «Che sofferenza»; «E chi ha dormito!», si legge sui social. Anche Fabiano Santacroce, ex difensore azzurro che vive in città, confessa ai seguaci-tifosi via Facebook: «Ora che sono dall’altro lato capisco cosa provate: che ansia!». Fa sorridere, ma anche riflettere: perché la gente di Napoli ha sul serio quel sogno nel cuore, come dice la canzoncina della curva: tornare campione. Dopo quasi 30 anni, 28 per la precisione, che diventano un secolo aspettando la partita. Un po’ la stessa sensazione provata dalla squadra. E da Insigne, Lorenzo, il figlio di Napoli: che pubblica il video del Grande Saluto dei tifosi prima della partenza per Torino e fa vibrare la pelle: sangue azzurro, prima che giocatore.

COMANDANTE SARRI – Il sole, a mezzogiorno, è alto. Caldo e dolce: aprono i lidi, i bar sulla spiaggia, i ristoranti all’aperto. E ovunque, ma davvero ovunque non si parla d’altro: Juve-Napoli. Scudetto e Sarri. Formazione, attesa e speriamo che non sia femmina. Signora. Anche gli stranieri, a frotte per le strade della città, capiscono che non è un giorno come gli altri. C’è magia, nell’aria. E all’improvviso esplode l’arte: quella di Jorit Agoch, fuoriclasse napoletano della Street Art di padre italiano e madre olandese, che ieri, dopo aver realizzato omaggi a Maradona, Hamsik e Paolo Cannavaro, prima della partita ha dipinto su tela e poi diffuso il ritratto di Sarri. Con hashtag: #finoalpalazzo. La rivoluzione del Che Maurizio.

L’APOTEOSI – E da rivoluzione è la partita di Hamsik e compagni: non nel modulo e nelle scelte, che sono quelle annunciate, i titolarissimi, ma nello spirito: perché gli azzurri hanno una voglia matta di imporsi e ci provano per tutti i 90. Sì, dall’inizio alla fine e senza arrendersi: e quando Koulibaly vola e fa volare la squadra e la città, il cuore di Napoli esplode: dopo 9 anni è di nuovo vittoria con la Juve in trasferta. E dopo 28 anni è ancora profumo di scudetto: un punto appena, tra le due squadre. Un punto, un testa a testa meraviglioso destinato a proseguire fino all’ultima giornata. Dubbi, tanti. Ma una certezza: Masaniello è cresciuto, Masaniello è tornato. Je, Napoli, so’ pazz. E dopo la prima sbornia di felicità, la corsa in migliaia, direzione Capodichino, per accogliere all’eroporto gli eroi dello Stadium. E’ la notte più lunga. La notte più bella.

From: Corriere Dello Sport.

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