Napoli-Bologna, Zielinski tuttofare, Callejon a vuoto, Milik combattente


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Dieci giocatori a difesa della propria porta, come se fosse Fort Knox. Non mette semplimente un bus, Inzaghi. Impressiona il fatto che il Bologna nel suo catenaccio vecchia maniera rinunci a circa venti metri di campo pur di arroccarsi con maggiore solidità. Il Napoli attacca con poca imprevedibilità e quando lo fa girando palla al rallentatore è tutto più complicato. Poi si consegna alle ripartenze della squadra di Inzaghi che però trova l’1-1 su situazione di calcio piazzato. Meglio nella ripresa, complice anche il calo degli ospiti e la crescita di Allan e Zielinski. Due indecisioni gravi su calcio piazzato per gli azzurri che poi vincono con il cuore.

Meret 6

Graziato dal diagonale di Poli, sui gol di Santander e di Danilo non può far nulla a meno che non sia Spiderman. Primo tempo a veder i felsinei attaccare con le frecce, poi ancora una volta si fa trovare pronto sulla palla avvelenata di Danilo in pieno recupero. Il ragazzo mostra di avere testa e cuore assai freddi

Malcuit 6

Quando libera piede e corsa è un bel vedere.Il cross d’esterno che serve sul testone di Milik è un assist di platino, un tocco delizioso. Il francese costringe Dijks a stare alla larga dall’area azzurra. Si distrae anche lui sui calci piazzati e dal suo lato arrivano un bel po’ di insidie. Incerto sul tackle su Dijks che provoca il 2-2

Albiol 5,5

Dirige l’orchestra da solo e pure se davanti ci sono solo Palacio e Santander, si sentono delle note assai stonate. Lo spartito in teoria è anche piuttosto semplice, il che non lo aiuta a tener altissima la concentrazione. Regge bene l’urto nel primo tempo, c’era bisogno di antenne più dritte sulla palle inattive. Lo salva l’esperienza. 

Maksimovic 5,5

Si fa beffare dall’inserimento di Poli e arriva più volte col piede molle al contrasto con Palacio. È suo il fallo (inutile) sulla trequarti sempre su Poli che porta al gol di Santander. Per il resto sembra una di quelle barche in balia del vento che vanno di qua e di là senza mai riuscire a governare il mare. Non risale mai la china

Ghoulam 5,5

Poco brillante, anzi a volte quasi con la testa sulla luna. Deve macinare partite e deve far passare tempo per poter recuperare dall’anno di inattività. Soffre quando si ritrova a dover seguire l’avversario sulla fascia, meglio quando deve spingere. I suoi sono appoggi ancora elementari, anche se sempre precisi e diligenti.

Callejon 5

Un liscio iniziale a pochi metri dalla porta a testimonianza della idiosincrasia dello spagnolo per la porta. Più grave l’errore a inizio ripresa che grazia Skorupski. È il solito portatore di acqua silenzioso che viene osservato a distanza da Helander e Pulgar che se lo sballottano. In certe giornate, però, si ferma da solo.

Zielinski 6

E gira gira l’elica… Piazzato ovunque da Ancelotti che lo tratta come Mr Wolf che risolve i problemi di Pulp Fiction. Una specie di tappabuchi. Stavolta è schierato in mezzo al campo, a far da play con Allan al fianco: gli errori sono tanti ma nella ripresa vola. Se la cava meglio in fase di interdizione anche se non è che sia un muro di granito.

Allan 6

È un momento di pause e di fiacca. Ha corso tanto in questa stagione e il calo era preventivabile. Non è questione di ardore agonistico, ma di corsa. Che non è quella di qualche settimana fa. Non è un caso che appena cresca lui nella ripresa, con i suoi muscoli e la sua saggezza le cose comincino a girare un po’ meglio

Verdi 5,5

Mattiello spesso va in affanno nel cercare di capire da che parte lo affronterà. Però è lento, opaco. Rientra dopo due mesi e tranne in qualche spunto si vede che ha ancora il motore in rodaggio. Insidioso ogni volta che ha il pallone tra i piedi, ha discreta visione di gioco, ma non ancora il passo. Poco utile quando si allarga quasi sulla linea laterale.

Milik 7,5

Risolve con decisione il mischione in area, con un gol da opportunista che era pane per i denti del tecnico avversario. Poi, poiché, finalmente i cross gli arrivano fa valere il suo fisico e la sua altezza. E infatti il suo secondo gol è il manifesto dell’attaccante d’area. Ha indole da combattente e non si sottrae neppure quando c’è da correre all’indietro

Mertens 7

Un lampo da tre punti. Il coniglio dal cilindro, in un pomeriggio che sembrava da film horror. Ciro toglie le castagne dal fuoco e si riprende il San Paolo. Prima della sua invenzione, è praticamente evanescente, in cerca di una stella cometa che possa indicargli la grotta di Betlemme. Sicuramente più vivace nel secondo tempo.

 Fabian 6

Va centrale e l’intenzione di Ancelotti è quella di avere maggiore concretezza. Non è un bulldozer però in ogni caso senza Verdi c’è una mediana che magari appare più ordinata e meno propensa a sbilanciarsi in avanti. Un po’ incerto in fase di lettura di alcune situazioni di superiorità numerica, ma in ogni caso positivo

Rui 6,5

Il suo salvataggio quasi sulla linea è prezioso quanto il colpo di genio di Mertens. Corre e si batte come un leone e si fa trovare carico a mille quando entra nel momento clou della gara, ovvero quando le due squadre si sono allungate quasi all’infinito e si corre a destra e a sinistra con schemi o moduli saltati

Ounas sv

Irritante quando decide di sfidare il mondo intero in un contropiede uno contro tutti quando c’era l’esigenza di non doverla portare a spasso ma smistarla a destra o a sinistra. Meno male che i suoi errori non pesano alla fine, ma un peccato aver avuto tra i piedi un pallone per soffrire di meno e non averlo sfruttato

ANCELOTTI 6
Visto che il fratello Simone non aveva avuto alcun tipo di accortezza, neppure il vecchio padre calcistico può gettare a Superpippoi la ciambella di salvataggio. I gol con la difesa schierata sono due omaggi a San Gregorio Armeno: al ritorno dalla vacanza, sa Carletto che tipo di ripassate e ripetizioni dovrà dare ai suoi. Sorride alla fine, dopo aver camminato a bordo del baratro. Partita gestita male e vinta grazie a una maggiore determinazione e convinzione. Dalla serie: qui non si molla nulla.

CALVARESE 6
Due minuti per dire che sì, il gol di Milik era valido. E per togliersi ogni dubbio, chissà quale, va di persona a verificiare. Normale amministrazione per tutto il resto, tranne che nel finale quando Inzaghi protesta per un fallo al limite che non fischia. Giusto non dare il rigore a Ounas, non fa sbavature particolari ed è buona anche la collaborazione con gli assistenti. Non particolarmente impegnativa come partita, ma in ogni caso ha provato, riuscendoci, a non mettersi mai in mostra.

From: Il Mattino.

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