Uno dei luoghi comuni del calcio vuole che se una squadra è
in difficoltà nei risultati, lo è anche fisicamente.
Carlo Ancelotti ha rifiutato il teorema, anzi, è stata una
delle rare volte che ha mostrato anche una certa rabbia in
conferenza stampa. Bisogna partire dall’idea di evoluzione
della performance fisica che Ancelotti ha voluto e vorrebbe dare al
suo Napoli: non conta correre tanto, conta saper strappare nei
momenti giusti, tanto sprint per mettere in difficoltà la
fase difensiva avversaria.
Cambia, per questo, anche il modo di allenarsi: meno fondo, meno
corsa lunga e più esercizi legati al potenziamento muscolare
per il cambio di passo e di direzione, per avere più energia
nel momento in cui si tratta di avere una rapidità maggiore
anche negli ultimi metri. Un cambiamento non facile da far
interiorizzare da calciatori, abituati a metodi di allenamento
diversi: ma, soprattutto, a modi di interpretare le gare
diversi.
From: Il Mattino.