Inviato a Liverpool
In attesa di lanciare la sfida a se stesso, ai propri tormenti, alla malinconia di queste ore, il Napoli lancia la sfida alla scaramanzia. Ma in un momento del genere, come è venuto di tornare ad alloggiare in un hotel che si chiama Titanic e che di più sorge proprio in riva al mare? Ci manca solo l’orchestra che suonò quella notte che, come i marinai, gli ingegneri, gli ufficiali erano tutti di Liverpool. Compresi i 50mila piatti di porcellana che finirono in fondo all’oceano. L’iceberg che si intravede non è bianco ma è rosso: il Liverpool rischia seriamente di mandare a picco una squadra che dalla notte dell’ammutinamento del 5 novembre si è smarrita. Non solo per i risultati, ma anche per le prestazioni.
LEGGI ANCHE Ancelotti: «Non ho mai pensato alle dimissioni»
L’umore non è dei migliori: non può esserlo. Le multe hanno chiaramente segnato uno strappo. Un ulteriore strappo. Ed è per questo che ieri mattina c’è stata la missione del direttore sportivo Giuntoli a Roma, l’uomo che sta cercando di mediare in una situazione di fuoco. Il ds non è partito con la squadra per Liverpool, è stato nella sede della Filmauro a colloquio con De Laurentiis. Per quattro ore. L’obiettivo è quello di definire un incontro tra la squadra e il presidente. Incontro che potrebbe avvenire già al ritorno da Liverpool ma molto più probabilmente avverrà venerdì. In ogni caso prima della gara con il Bologna. Insomma, un segnale di distensione. Non di poco conto. Il primo dopo l’incredibile luna park di passi falsi e figuracce. Ed è di questo che Giuntoli ha parlato con Allan a bordo campo: ha voluto immediatamente comunicare la volontà e la disponibilità del presidente a incontrare la squadra. Come da richiesta partita dei calciatori.
Si scuseranno per la rivolta post-Salisburgo? Giuntoli e Allan si fermano a lungo a discutere e a gettare le basi per un incontro che, tutti si augurano, porterà alla fine tutti a fumare il calumet della pace. Perché così di sicuro non si può andare avanti. I giocatori si sa bene che cosa chiederanno: non vogliono pagare le multe che lunedì mattina il Napoli ha spedito e chiederanno al presidente la marcia indietro sulla decisione. De Laurentiis si prepara a fare il primo passo, quanto meno ad ascoltare le spiegazioni. E non è questione di poco conto.
Di Lorenzo, il prescelto dalla società per interrompere il silenzio stampa, fa quello che deve fare: «Non stiamo facendo benissimo, ma la Champions ci dà una carica speciale: stasera potrebbe arrivare la qualificazione che è l’obiettivo di questa prima parte della stagione». Giuntoli nelle vesti di ambasciatore porta le lieti novelle direttamente sul campo di gioco, ma è chiaro che ha già avvisato Ancelotti e i capi dello spogliatoio della volontà di De Laurentiis di andare a Castel Volturno. Da qui a dire che già al primo incontro verrà messa una pietra sopra ce ne passa. Lui, intanto, qui a Liverpool non c’è. E gare di questo livello non le salta mai. È evidente che non è qui per lo sgarbo ricevuto dalla squadra e perché la ferita brucia ancora. Sul terreno di gioco di Anfield, la squadra si mostra sorridente durante il torello che scalda i muscoli per uso e consumo dei giornalisti che possono seguire quei momenti. Non bisogna, nella realtà, scrutare fino in fondo nell’animo dei calciatori per capire che in molti sono delusi, perché c’era chi sperava di potersela cavare. Erano certi che alla fine la società avrebbe usato una mano più leggera, magari solo una multa lieve. Ma non hanno fatto i conti con la furia di De Laurentiis. Le sanzioni, che per alcuni arrivano anche al 50 per cento del lordo mensile, impongono una riflessione. Che la squadra (ma soprattutto i rispettivi procuratori e legali) farà nelle prossime ore, di ritorno da Liverpool: procedere in maniera collettiva all’impugnazione o in maniera individuale come appare più probabile? Ora sui procedimenti peserà l’incontro con De Laurentiis. Di sicuro, nessuno è intenzionato ad accettare la sanzione. Ed è per questo che è stato sollecitato l’incontro. Anche perché, per molti, l’impressione è che la furia di De Laurentiis potrebbe non fermarsi qui: e che quindi, nelle prossime settimane, si potrebbero avere altre ritorsioni, con la richiesta danni per i diritti di immagine e magari anche altre ripercussioni. Se c’è da iniziare un braccio di ferro, meglio iniziarlo subito. Chiaro che sul piede di guerra sono Mertens e Callejon: contratto in scadenza e in pratica hanno poco da perdere da questo conflitto. Magari, con l’offerta giusta, possono andare via già a gennaio. Che è quello a cui stanno lavorando tutti.
LEGGI ANCHE Liverpool-Napoli col dubbio Fabian
Il capitano proprio non ce l’ha fatta ed è inutile fare illazioni o altro, dice Ancelotti. È davvero una Champions dannata per Insigne: l’esclusione a Genk e ora l’infortunio al gomito che sembrava roba di poco conto e che invece è divenuto un impedimento. «A pensar male», diceva Andreotti… ovvio che ci sia chi abbia collegato l’invio delle multe al suo forfait. In attacco giocheranno Mertens e Lozano. A centrocampo Fabian non sta bene e bisogna capire se Ancelotti vorrà rischiare oppure no. Mario Rui ha recuperato e si è allenato bene ma la tentazione di Ancelotti è quella di schierare i tre centrali, spostando Di Lorenzo a sinistra. Vedremo, di certo finalmente un raggio di luce nella notte napoletana.