Arrivano i primi segnali di disgelo. Il Napoli sblocca gli stipendi che a novembre, dopo l’ammutinamento nella notte della gara con il Salisburgo, era stati messi temporaneamente in stand-by. A poche ore dalla festa di Natale, stasera a Santa Caterina Villa D’Angelo, De Laurentiis tende la mano ai calciatori: non c’è stato bisogno di Gattuso, era una decisione che il numero uno azzurro aveva già preso da qualche giorno, già prima di decidere l’esonero di Ancelotti. E anche sul fronte delle multe ci sono delle novità: non è stato ancora costituito alcun Collegio arbitrale. Quindi, c’è tutto il tempo per trovare ancora un conciliazione che è ancora possibile fino a pochi istanti dalla prima udienza. I segnali che arrivano ai procuratori dei calciatori sono di totale distensione: il Napoli manda segnali a tutti che vanno nella direzione di non voler arrivare fino in fondo nel pagamento delle multe. Così come promesso dal presidente nell’incontro con i calciatori: chiaro che serve la riscossa ed è evidente che non ci sono più alibi per questa squadra che deve pensare solo al campo. E la prestazione con il Parma non viene considerata del tutto negativa. I danni di immagine per la ribellione al ritiro sono evidenti, ma il Napoli sembra intenzionato a passarci sopra. E non solo nei confronti di chi alla rivolta è stato solo spettatore: anche Allan, Insigne, Mertens e Callejon verranno, per così dire, perdonati.
MANO TESA
Distensione, dunque, è la parola d’ordine. Anche le parole di domenica di De Laurentiis vanno tutte in questa direzione. «Insigne ha bisogno di ritrovare la sua enorme forza da giocatore straordinario che è». Non male come mano tesa. Gattuso oggi ritroverà la squadra. La squadra, a parte nel primo incontro in cui l’argomento multe è stato sfiorato da Mertens (ma Insigne in prima linea ha fermato ogni discorso di questo genere), deve superare il blocco mentale di cui Ringhio ha parlato subito dopo la sconfitta con il Parma. Difficile che ci siano dei grandi stravolgimenti nella partita con il Sassuolo che chiude questo 2019: Milik è in forma smagliante e guiderà il tridente che, assai probabilmente, verrà riconfermato. Ovvio che i problemi sono in difesa con il forfait di Koulibaly che ritornerà in campo solo a metà gennaio.
VERTICE
Giuntoli e Gattuso sembrano inseparabili: ieri altro vertice per decidere anche a chi rinunciare a gennaio. Se arrivano proposte per Hysaj, l’albanese potrebbe partire. Per il resto, il Napoli punta Torreira dell’Arsenal, e lo fa con decisione: il club azzurro ipotizza il prestito con riscatto a giugno. Berge e Soumaré le alternative. Ma piace anche Paredes ma cartellino e stipendio sono molto elevati. Ed è vero che si cerca un terzino sinistro, ma il recupero di Ghoulam non sembra una chimera dopo gli ultimi consulti specialistici. De Laurentiis gela le pretendenti italiane di Mertens: c’è anche la Juventus sul belga ma l’affare non decolla («Non può andare in Italia a gennaio», dice il patron). Ed è stato Gattuso a frenare per primo su Ibrahimovic, anche per gli attuali equilibri.
EVERTON CALLING
Ancelotti ha detto di sì all’Everton. In appena sei giorni passa dall esonero di Napoli alla nuova avventura in Premier dove ha già guidato il Chelsea. La svolta nelle ultime ore dopo il corteggiamento dell’Arsenal che però non è andato oltre un primo incontro. Ieri il viaggio a Londra di Ancelotti e il si alla nuova avventura nel club che rischia di retrocedere dalla Premier, cosa che non accade dal 1954. Nel Merseyside, sulla panchina di Goodison Park Ancelotti firma un contratto di due anni e mezzo, per sé e ovviamente tutto il suo staff (figlio Davide e genero Mino Fulco compresi). De Laurentiis, nell’ultimo incontro con Ancelotti al Vesuvio quando ha comunicato la decisione dell’esonero («Sei proprio sicuro che sia la cosa giusta?», disse Carlo provando a tenersi ancora il Napoli), ha promesso che non avrebbe alzato barricate in caso di richiesta di rescissione del contratto. Né che avrebbe avanzato richieste economiche. Ancelotti firmerà la risoluzione del contratto appena avrà un’intesa con un altro club. Il punto è che Ancelotti non ha mai fatto decollare queste trattative perché convinto di proseguire la sua avventura napoletana.