Aurelio De Laurentiis ha voluto realizzare a Castel Volturno un’immensa sala-cinema, per consentire ai calciatori di assistere tutti insieme, su comodissime poltrone, a qualche spettacolo o anche a qualche film. Non è costata spiccioli, anzi: è uno dei fiori all’occhiello del restyling costato quasi 2 milioni di euro realizzato anche tenendo conto delle indicazioni di Carlo Ancelotti. Quella sala non si è mai riempita perché in occasione di ogni ritiro prima della partita, i giocatori preferiscono fare altre cose. Probabilmente oggi il presidente parlerà con la squadra proprio in questa sala. E dopo si fermerà a parlare con quelli che sono i leader. Ammesso che non cambi idea sulla necessità di dovere incontrare i calciatori. Ovvio che De Laurentiis porterà un ramoscello d’ulivo. Alla sua maniera, s’intende. Ma alla fine l’obiettivo di tutti è quello di mettere un punto sulla vicenda ed evitare la battaglia legale.
Insigne, Allan e Mertens sono i falchi dello spogliatoio in questo momento: quelli meno disposti di tutti ad accettare il provvedimento punitivo di decurtazione dello stipendio (la mensilità risulta ancora bloccata). Ma aspettano le parole di De Laurentiis per capire come procedere: è chiaro che i capi dell’ammutinamento del 5 novembre non sono pentiti nel profondo ma sono pronti a fare un passo indietro, probabilmente angosciati dagli ulteriori provvedimenti che potrebbero abbattersi, compresa la richiesta di risarcimento per i danni di immagine. Insomma, oggi va fissata una tregua, stabilito un armistizio: anche perché gli altri dello spogliatoio, quelli meno penalizzati dalle multe, aspettano il colloquio per capire se nominare un arbitro, affidarsi alla difesa dell’Associazione Calciatori – il presidente Damiano Tommasi è pronto a schierare i suoi legali – oppure pagare la multa, mettersi questa brutta storia alle spalle e andare avanti. Oggi se ne saprà di più. Ed è evidente che le parole di De Laurentiis saranno determinanti per fissare le linee dei calciatori. Che, sia chiaro, agiscono ognuno per proprio conto.
I calciatori, però, una richiesta la faranno: lo sblocco dello stipendio di ottobre. D’altronde la strategia del club è delineata: l’arbitro nominato è Bruno Piacci, lo stesso avvocato che ha assistito il club azzurro nella vertenza (vinta) con Higuain. I 24 giocatori coinvolti (escluso Malcuit) hanno tempo fino al 7 dicembre per indicare il loro professionista. Fino a che non si svolgerà la prima udienza, è possibile raggiungere una conciliazione. Che eviterebbe l’arbitrato. Ed è questa la pista auspicata da tutti e per cui Giuntoli sta facendo lavoro di mediazione, in mancanza di altre figure dirigenziali che possano fare da filtro. Un altro segnale di distensione è la conferma della cena di Natale: si terrà a Villa D’Angelo Santa Caterina il 17 dicembre.
Napoli nel caos, in campo Tommasi
Sul piatto Koulibaly e soci metteranno il pass per gli ottavi virtualmente raggiunto con il suo tesoretto di 9,5 milioni di euro. Prima che scoppiasse il putiferio, De Laurentiis aveva promesso due premi, alla vigilia del match con l’Atalanta: uno per il passaggio del turno di Champions e l’altro per il piazzamento tra le prima quattro in serie A. Ora, alla vigilia della gara del Bologna, non è escluso che De Laurentiis, per addolcire la pillola, alzi quei premi, in maniera tale da far ammortizzare le multe per l’ammutinamento. Vedremo. Intanto ieri mattina, di ritorno da Liverpool, la squadra ha trovato Insigne e Milik a Castel Volturno: i due si sono allenati bene e non è escluso che contro il Bologna, domenica, possano essere schierati in campo assieme. Ancelotti ha avuto un breve colloquio con il gruppo e si è complimentato per la determinazione e la grinta con cui tutti hanno inseguito l’obiettivo dell’Anfield.