10,6 miliardi di euro: cioè, talmente di quei soldi che solo provare a scrivere la cifra per esteso è operazione per quelli bravi. Eppure, 10.6 miliardi di euro sono i tanti quattrini che il gruppo Suning ha fatturato nell’ultimo anno. Da un gruppo così ti aspetti che l’Inter sia un modello di gestione assoluto, che in un duello di mercato con il Napoli (modello tutto italiano di autofinanziamento) ne esca vincitrice. I limiti del fair play finanziario sono noti a tutti, così come lo sono, però, anche i viaggi del direttore Sabatini in Cina per capire che margini ci sono di operatività. Dall’ultima missione asiatica è venuto fuori il successo del Napoli.
IL MADE IN ITALY – Perché l’unico club in Italia che oggi può permettersi (oltre alla Juventus non interessata) è il Napoli, è il club che ha la disponibilità economica immediata per mettere sul piatto della bilancia 20 milioni di euro (facile capire il riferimento a Deulofeu) e pensare anche di programmare altre operazioni tese ad aumentare il patrimonio mobiliare del club. Così, se la Cina chiude i rubinetti anche seguendo anche quelle che possono essere le indicazioni che arrivano dai piani alti di Pechino. La sensazione che stanno regalando queste ore di mercato, ma non solo queste (viste le innumerevoli incognite legate al Milan ed al debito da ripianare) rappresentano una prima grande vittoria del Made in Italiy e ad un modello di gestione, quello del Napoli, che vive non attraverso sovvenzioni che arrivano dall’esterno (Fiat ed Exor non hanno fatto eccezione con la Juventus) ma creando i presupposti per un percorso vincente sul medio-lungo periodo.
AL TAVOLO CON I GRANDI – Con questa forza, Aurelio De Laurentiis ha ottenuto la carica di capo del settore marketing e comunicazione dell’ECA, l’European Club Association, una sorta di Confindustria del football continentale. Ed è con questa forza che sta trattando Deulofeu con il Barcellona, la clausola di 20 milioni da coprire anche cash a gennaio potrebbe non esser un problema se il canterano diverrà priorità. Ed è per questo che oggi, questo Napoli è un modello anche economico da espertare, un’eccellenza gesionale made in Italy che in Cina, forse, proveranno ad emulare.
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