Non so voi ma io già lo sapevo che quella di Genk non sarebbe stata per il Napoli una trasferta rose e fiori. Innanzitutto gli autoctoni mezzi belgi e mezzi olandesi che ci aspettavano in loco già ci schifavano, come si suol dire, per mano di legge e cioè de jure. E ne avevano ben donde visto che quando ci fu il sorteggio del girone il Napoli prima esultò per aver pescato un avversario facile e poi mandò un tweet alla squadra sbagliata (il Gent) dimostrando una scarsa conoscenza non solo delle consonanti dell’alfabeto ma pure, non senza un certo snobismo, pure una scarsa conoscenza dell’avversario. Poi, dopo Lecce, Cagliari e Brescia, era apparso un po’ chiaro a tutti che, per mettere in piedi quella performance spumeggiante con il Liverpool, in casa azzurra si era speso gran parte del budget messo a disposizione per la prima parte della stagione, tipo quando dai fondo a tutto lo stipendio per farti la vacanza instagrammabile a Ibiza e poi passi il resto dell’anno a fare debiti e mutui per pagarti l’abbonamento del tram.
From: Il Mattino.