Due minuti da incubo, ma altri 88 da dimenticare. È come se il Napoli a Granada non sia mai arrivato. Senza alternative offensive, gli azzurri non tirano mai nello specchio fino all’80’, quando Osimhen si desta dal torpore e con un destro moscio e poco angolato sporca per la prima volta le mani al portiere. Se l’attacco è un disastro, la difesa è pure peggio. Perché in due minuti da horror arrivano i due gol che al momento pongono gli spagnoli in un netto vantaggio a una settimana dalla decisiva sfida di ritorno a Napoli. Bocciatura per Elmas e Lobotka che in mezzo al campo non sono mai realmente in partita.
MERET 5,5
Il protagonista della notte contro la Juventus sembra aver smarrito i superpoteri. Sul primo gol si lascia piegare le mani dal colpo di testa ravvicinato di Herrera, sul raddoppio non è troppo reattivo e si lancia sul fianco con un pizzico di ritardo, quello determinante. Poi un tiro in porta e una parata.
DI LORENZO 4,5
Nell’arco di 2 minuti completa la collezione di errori che si possono commettere in una stagione. Si perde la marcatura sul primo gol e lascia sguarnita la sua corsia di competenza nel contropiede del raddoppio del Granada. Nel secondo tempo non sfonda senza aiutare i compagni nella caccia alla rimonta.
RRAHMANI 5
I gol arrivano dalle corsie esterne, ma il centralone che tanto bene aveva fatto contro la Juventus è apparso meno lucido. In marcatura deve fare ben poco, ma negli anticipi non è sempre puntualissimo. Sul raddoppio potrebbe provare a intervenire in scivolata last minute per intercettare il tiro di Kenedy.
MAKSIMOVIC 5
Sbaglia la lettura sul cross dalla sinistra che viene raccolto sul palo opposto da Herrera. Il resto della difesa lo segue e dietro di lui saltano tutte le marcature. Non c’è traccia di altri interventi decisivi che potrebbero in qualche modo aiutarlo a rifarsi dall’errore iniziale. Serata sostanzialmente negativa.
MARIO RUI 6
Gli esterni del Granada ci mettono poco a fargli venire il mal di testa. I gol arrivano dalla fascia opposta, ma comunque dalle sue parti non si dormono sonni tranquilli. In fase offensiva si fa vedere nel secondo tempo, quando trova coraggio e innesca bene le punte. I suoi inviti, però, non vengono raccolti.
FABIAN RUIZ 6
Nel nulla assoluto del primo tempo del Napoli lo spagnolo è uno dei pochissimi a provare a fare qualcosa di positivo. Un paio di dribbling e verticalizzazioni che purtroppo non servono a scuotere gli azzurri né a innescare pericolosamente i compagni. Nella ripresa cala alla distanza.
LOBOTKA 5
Piazzato al centro della mediana dovrebbe fare da metronomo. Dovrebbe, appunto. Perché in sostanza non fa assolutamente nulla. Le intenzioni ci sono tutte, ma dei fatti nessuna traccia. A verbale nemmeno una palla giocata in avanti: retropassaggio sistematico.
ELMAS 4,5
La chiusura su Kenedy al momento dell’assist per il primo gol, arriva con un ritardo colossale. L’errore lo butta in uno strapiombo dal quale non riesce più a riemergere. Ecco perché non lascia traccia nemmeno nella metà campo del Granada, dove invece dovrebbe scorrazzare.
POLITANO 5
Paradossale: si ritrova palla al piede al limite dell’area del Granada con tutta la voglia di cercare il gol del pari, perde il controllo, si lascia borseggiare la sfera e dalla ripartenza nasce il raddoppio degli spagnoli che vanno comodamente in porta a campo aperto.
OSIMHEN 4
Meno male che ha i capelli platinati e quindi il colpo d’occhio è inevitabile. Diversamente della sua presenza non si sarebbe accorto nessuno. Ectoplasma che serpeggia tra le maglie della difesa del Granada, che sentitamente ringrazia. Un solo tiro sul finale di primo tempo: largo.
INSIGNE 5,5
È sicuramente l’ultimo ad issare la bandiera bianca, ma sta di fatto che anche i suoi piedi, seppur delicatissimi, faticano a girare nel modo giusto. Avrebbe sui piedi l’occasione per accorciare le distanze, ma su un bell’assist di Mario Rui perde il tempo per la conclusione e la palla sfila sul fondo.
ZIELINSKI 5
La prima mossa di Gattuso che già all’intervallo prova a invertire l’inerzia del match inserendo il polacco. L’impatto, però, è tutt’altro che positivo: pochissimi i palloni utili giocati e appena un paio le conclusioni verso la porta, entrambe con pallone sparato alle stelle.
BAKAYOKO 6
Prende il posto di Lobokta nel cuore del centrocampo e con lui il modulo cambia in un 4-1-4-1 del quale occupa il ruolo di collante tra difesa e linea mediana. A differenza dello slovacco ha più fosforo nelle giocate e piedi più rapidi dell’innescare l’azione offensiva. Senza però invertire il trend della gara.
L’allenatore GATTUSO 5
Ok, è arrivato in Spagna con gli uomini contati, ma l’approccio della squadra è troppo passivo. Il primo gol è un errore di reparto (marcature totalmente sballate) mentre il secondo è frutto di un errore di posizione generale. Preferisce affidarsi ai soliti noti senza chiedere il supporto dei ragazzini della Primavera che a Granada sono arrivati sostanzialmente soltanto in gita turistica.
L’arbitro KARASEV 6
Restano i dubbi su un’ammonizione per Di Lorenzo. Attenuante: la sanzione gli viene suggerita (erroneamente) da guardalinee che rispetto alla sua posizione era più vicino all’azione. Al netto della svista, la direzione di gara da parte dell’arbitro russo è attenta. Nessuna chiamata necessita dell’ausilio del Var e gestisce bene anche la distribuzione dei cartellini da entrambe le parti.