La parola d’ordine del gruppo, ieri, è
«remuntada». Anche se la possibilità di
ribaltare l’Arsenal è affidata alle sensazioni, alle
suggestioni, ai richiami a quell’aura magica che ha il San
Paolo in certe notti. La speranza si chiama Raul Albiol. Torna tra
poche ore a Napoli e non è detto che non decida di
raggiungere la squadra nel ritiro veronese, per stare vicino ai
suoi compagni in questo momento così delicato. Torna
pienamente recuperato dall’intervento al ginocchio, ora
però tocca ad Ancelotti capire se è pronto o meno per
una presenza in campo dal primo minuto con l’Arsenal. Anche
perché un giocatore non al top al 100 per 100 può
correre il rischio di una ricaduta. Certo, il centrale è
quel valore aggiunto che alla difesa è mancato negli ultimi
due mesi e mezzo, da quando si è dovuto sottoporre a
intervento chirurgico per il fastidio al ginocchio che si
trascinava da tempo. Ci fosse stato lui, con l’Arsenal
Ancelotti avrebbe schierato la formula Champions dei tre centrali
in campo dall’inizio.
INSIGNE
Degli attaccanti, Lorenzo è stato l’unico a non
arrendersi: certo, ha sbagliato una grande occasione nel primo
tempo, ma si è messo sulle spalle la voglia del Napoli di
non arrendersi. Nulla di straordinario, ma nel primo tempo con
così tante ombre, lui è apparso l’unico ad
avere un barlume di lucidità. Nella gara di ritorno,
impossibile non affidarsi a lui ma è evidente che le scelte
in attacco saranno assai importanti. Ancelotti sta già
pensando alla formula di gioco migliore per sistemare in campo
Mertens, Milik e Insigne. Ci pensa da ieri mattina e non è
detto che qualche sorpresa possa esserci con l’Arsenal. Ma
è evidente che c’è bisogno di qualcuno che
guidi la carica e questo qualcuno deve essere Insigne. Al suo
destino avrà tutto il tempo per pensarci a fine maggio: ora
deve dimostrare che il suo agente Raiola propone in giro un
campione vero e non solo un buon calciatore. Gli serve la notte
della riscossa e la gara con l’Arsenal arriva proprio nel
momento migliore.
From: Il Mattino.