Il Napoli sbaglia tutto il possibile. Il signor Bonaventura
è bravo, segna il gol che fa da spartiacque, è al
posto giusto tra difensori che giocano alle belle statuine, si
pappa il milione di prammatica e consente alla Fiorentina di uscire
dal Maradona con i canini che scintillano. Glielo consegnano in
tanti, il bustone, perché gli azzurri sono passivi nelle
pressioni e nell’atteggiamento. Ci vorrebbero undici con il
cuore e la voglia di Osimhen (e in parte di Kvara). Quando la
Fiorentina prende la palla gioca a nascondino, perché
palleggia come avrebbe fatto il Napoli di Spalletti, dunque irride
(quasi) e irrita (sicuro). Il vantaggio è un grossolano
errore di Meret, il pareggio è un guizzo dell’uomo
solo contro tutti. Assalto finale da squadra sull’orlo di una
incomprensibile crisi di nervi.