Quelle due verticalizzazioni alla Pirlo contro il Genk, non devono essere passate inosservate a Rino Gattuso che marted sera era davanti alla tv per seguire l’andamento della sua prossima squadra. Due aperture (una per l’assist vincente di Di Lorenzo a Milik, l’altra per lanciare Callejon a porta tu per tu con il baby portiere belga) di rara precisione, nulla a che vedere con le giocate di un medianaccio dai piedi ruvidi. Pochi dubbi allora per il nuovo allenatore del Napoli che gi immaginava di consegnare le chiavi del suo centrocampo a tre al mediano brasiliano. Tutto chiaro, al punto tale dal farglielo capire gi nel primissimo allenamento di mercoled pomeriggio. «Sarai tu a doverci guidare», ha spiegato Gattuso ad Allan nel primo colloquio da allenatore del Napoli.
Nell’idea tattica di Ringhio, allora, i compiti del brasiliano non saranno solo di rottura e di recupero palla, ma anche di gestione, soprattutto nelle ripartenze. Una bella investitura per Allan, ma anche una grande prova di fiducia da parte dell’allenatore che vede nel brasiliano l’uomo giusto per ripartire, in campo e fuori. Sì, perché dopo un mese di novembre disastroso, fatto di malumori, tensioni e musi lunghi, le nubi sulla testa del centrocampista sembrano diradarsi e l’arrivo in panchina di Gattuso rappresenta quell’arcobaleno che compare alla fine del temporale.
Prima l’ammutinamento del 5 novembre, quello nel quale Allan è stato indicato come uno dei caporivolta, poi il furto in casa che ha terrorizzato il brasiliano e la sua famiglia, poi ancora le prestazioni alterne in campo, insomma, non un periodo troppo sereno per il mediano che adesso sta pian piano ritrovando serenità nella sua vita sportiva e non. Sua moglie Thaissa è volata in Brasile ed è lì che concluderà la sua gravidanza con il parto. Allan la raggiungerà per le vacanze di Natale, ovvero dopo la gara di domenica prossima a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Un po’ di break dalla routine quotidiana che farà bene a tutta la famiglia, ma soprattutto al mediano azzurro che resta sempre legatissimo alla città di Napoli. L’ultimo attestato di affetto è nel post pubblicato da Allan su Instagram in settimana: una foto con sua moglie e un messaggio per lei che era in partenza per il Brasile. «Tu si a ricchezza mi chiù assai e tutt e diamant. Pcchè si nun esistiss to giur te nventass», tutto in napoletano che è molto più di un semplice saluto affettuoso alla consorte, ma sa anche di grande amore nei confronti della città che lo ha accolto nel 2015. Contro il Genk si è rivisto l’Allan che tutta Europa voleva un anno fa: grintoso, attento e concentrato per 90′. Al pacchetto base ha aggiunto quel pizzico di preziosa visione di gioco e qualità nel giocare i palloni che adesso saranno necessari per calarsi al meglio nel ruolo di regista nel 4-3-3 di Gattuso. Stasera la prova del nove contro una squadra come il Parma che in trasferta sa essere molto pericolosa. Ad Allan il compito di arginare i contropiedi studiati da D’Aversa e di innescare rapidamente l’attacco azzurro per colpire in velocità. verticalizzazioni e passaggi rapidi, approfittando dell’aiuto di Zielinski e Fabian che agiranno ai suoi lati e che dovranno fargli da scudo in fase di impostazione. Per quel che riguarda quella difensiva, nessuna paura: con un maestro come Gattuso, Allan non dovrà far altro che ascoltare. Per anni lo hanno paragonato a Ringhio dal punto di vista della grinta e dell’utilità tattica, ora è arrivato il momento di dimostrare che l’allievo può anche essere superiore al maestro.