La strada era stata gi aperta nel secondo tempo di Parma, ma l’atteggiamento assai sfacciato del Napoli ancora premiante. Certo, non pi solo mezz’ora, ma una gara intera con quattro attaccanti pi o meno veri (perch Elmas ha giocato come se lo fosse). uno spettacolo vedere uno schieramento cos offensivo, cos potenzialmente sbilanciato. Eppure l’esperimento, pur perfettibile, riuscito, nel senso che il Napoli non solo non ha beccato gol ma ha giocato in modo equilibrato, senza soffrire il contropiede del Genoa, senza andare mai in affanno. La strada sembra essere quella giusta.
6 MERET
Lerager lo grazia al quarto d’ora, masticando un pallone da pochi metri. Poi, si disimpegna bene, anche con i piedi, dove costruisce bene con Manolas e Koulibaly. Non è mai chiamato a un intervento che possa definirsi tale, assiste al secondo tempo in relax, senza neppure il fastidio della pioggia.
6 DI LORENZO
Si sposta da destra a sinistra anche per una decina di minuti dopo l’infortunio di Insigne. Gattuso cerca di liberarlo dal compito di arginare Pellegrini, per consentirgli di poter sgasare sulla corsia. Ma Gattuso lo riporta al suo posto dopo poco. Di testa sfiora il 3-0, controlla ogni cosa passi dalla sua parte.
6 MANOLAS
Da spartano, è sempre il primo a metterci il fisico. Si cementa l’intesa con Koulibaly, anche se il modulo molto offensivo porta diverse volte il Genoa dalle parti dell’area di rigore soprattutto per la gracilità strutturale del centrocampo ma lui ha senso della posizione e non sbaglia un anticipo.
7 KOULIBALY
Il primo tempo è un test estremamente confortante per capire lo spirito: eccellente. Si avvicina sempre più agli standard degli anni sarriani, non sbagliando nulla e sfruttando la grande fisicità. C’è quasi sempre il suo piede nella costruzione del gioco. Mai una sbavatura, neppure nella ripresa travolgente.
6,5 HYSAJ
Si prende l’onore di tornare a destra, lì dove Pellegrini, Zajc e Destro dialogano in velocità. Ordinato a sinistra, sulla fascia d’appartenenza conferma gli stessi standard. Da registrare solo un campanile un po’ avventato ma poi nel dominio rilassante della ripresa c’è la sua crescita.
6 FABIAN RUIZ
Deve fronteggiare l’inferiorità numerica a centrocampo, con Zajc subito pronto a pressarlo sulla prima impostazione. Si abbassa molto per impostare l’azione e riesce a dare rapidità al giro-palla, ma spesso perde palla e son dolori. Ha bisogno di minuti e infatti non esce fino proprio per questo.
6,5 ZIELINSKI
Inizia con il piglio giusto, gioca un numero elevato di palloni e con Lerager, che in coabitazione con Zappacosta e Pjaca provano a fermarlo, non c’è gara. Qualche buona iniziativa, in progresso rispetto alla non brillante gara di Parma. Ventisei secondi della ripresa per mettere il suo sigillo.
7,5 LOZANO
La sblocca lui al 10′ con un taglio alla Callejon su tocco di Mertens. Scappa alle spalle di Pellegrini e la mette dentro. L’esterno sinistro del Genoa non trova la distanza giusta per arginarlo, ma si divora il raddoppio su un altro tocco di Mertens. Poi segna pure la doppietta. Sembra un altro.
7,5 MERTENS
Guida le due fasi, da leader. Porta la prima pressione, gestisce i tempi del recupero palla e giostra la manovra offensiva da numero 9 e mezzo. Due gli assist per Lozano, i centrali del Genoa non hanno riferimenti. E poi la via del gol se la trova da solo dopo errore di Biraschi.
sv INSIGNE
Si diverte a pennellare calcio, agendo da trequartista decentrato a sinistra, trovando anche gli spazi nell’interscambio con Mertens. Poi, in un ripiegamento difensivo, un problema al flessore che lo costringe al cambio. Fino a quel momento come sempre ispirato e con la solita gran voglia di trascinare l’attacco.