Napoli, i tormenti di Mertens: la caviglia fa male, vola in Belgio


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Le braci scoppiettano ancora sotto la cenere delle parole. State calmi se potete, oggi c’è la partita con il Parma che non è proprio come una passeggiata sotto il sole del Lungomare di Mergellina. Ma lo sanno tutti che la vittoria è antidoto perfetta per certe malattie. Non è facile placare Gattuso che ha compreso che c’è una lotta quasi senza quartiere sulla sua pelle. Dove ancora non è che gli sia chiarissimo da che parte sta De Laurentiis che, il 12 gennaio, inviava la bozza finale del nuovo contratto e che dopo Verona inoltrava segnali di insofferenza dove faceva intendere che la sua avventura napoletana poteva essere persino al capolinea. D’altronde, a questo punto, poco gli importa a Gattuso: vuole i tre punti col Parma e null’altro per continuare nel suo progetto. È convinto che la sua panchina non sia a rischio ma gli sbalzi di umore di De Laurentiis possono portare a tutto. È stata una settimana di inquietudini, di dichiarazioni affilate, allusioni, duelli. C’è un rancore sordo che Gattuso non comprende perché guarda la classifica e vede l’obiettivo a tre soli punti (dopo la vittoria di ieri della Juve a Bologna). De Laurentiis oggi sarà allo stadio e con lui il braccio destro Chiavelli: per molti, la figura manageriale che dovrebbe essere più presente a Castel Volturno. Ma che nel frattempo, negli ultimi tempi, non si è mai vista.

Le chiacchiere degli ultimi giorni hanno contribuito ad alzare i toni, mescolando spesso i ruoli. È venuto ora il momento di occuparsi del presente che si chiama Parma. Un passo alla volta, perché è inutile proiettarsi sul ciclo di febbraio (torna anche l’Europa League). Gattuso non cambia molto rispetto alla netta vittoria con lo Spezia in Coppa Italia e – un po’ a sorpresa – conferma Elmas a centrocampo tenendo fuori anche oggi Bakayoko. E in attacco Petagna ha recuperato e quindi sarà la punta di questo tridente completato da Lozano e da Insigne. Osimhen, mister 80 milioni, freme in panchina: nonostante la prova opaca anche nello spezzone di giovedì, i test dicono che sta recuperando molto rapidamente. Ma non ci sono solo buone notizie: perché Mertens torna ad avere dei dolori alla caviglia e decide di ritornare a curarsi ad Anversa, alla clinica Move to Cure dove ha già fatto la prima riabilitazione, non proprio con risultati esaltanti. Resterà almeno una settimana. Nella migliore delle ipotesi sarà disponibile per la semifinale di ritorno a Bergamo. D’altronde, l’uscita dal Maradona con il ghiaccio alla caviglia non aveva lasciato presagire nulla di buono. Out anche Lobotka: accusa un malessere, il tampone è negativo ma resta a casa per prudenza. In porta, c’è ancora Ospina.

Una serata in famiglia, meglio allentare un po’ di pressione perché mica tutti sono indifferenti a quello che succede attorno. Koulibaly parla dall’incontro di mercoledì con il presidente: «De Laurentiis poteva anche non venire. Non avevamo bisogno della sua visita per dare fiducia al mister perché sappiamo che qui le cose vanno sempre così, appena le cose vanno un po’ meno bene il mister viene messo in discussione». Poi parla del momento attuale. «A Verona è stata una sconfitta pesante: sappiamo che possiamo fare grandi prove e poi dopo avere dei cali. Noi quando giochiamo come domenica scorsa ci dispiace. Daremo tutti il mille per cento per questa squadra. Non siamo così lontano da Milan e Inter e sono quei posti lì che dobbiamo guardare». Parole da condottiero. Oggi con il Parma è di nuovo 4-3-3, ovvero il ritorno del primo Napoli di Gattuso con Zielinski che lascia la posizione di sottopunta. Ringhio sa che il suo lavoro verrà giudicato in base ai risultati, come tutti. Per la legge del calcio è chiara, molto del percorso compiuto fin qui vale poco. Ma la vita di un allenatore è anche questa cosa qua. Se non vince con il Parma, le reazioni di De Laurentiis sono imprevedibili.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/mertens_infortunio_caviglia_come_sta_quando_torna_ultime_notizie_oggi-5735597.html

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