383 contro 138. Il totale delle partite giocate da Tonelli, Mario
Rui e Hysaj con la maglia dell’Empoli contrapposto a quello
delle partite giocate con la maglia del Napoli. Più del
doppio. Una statistica quasi impietosa se si pensa al fatto che i
tre difensori azzurri sono stati i rispettivi colpi di mercato
delle ultime tre sessioni del mercato estivo del Napoli.
A fare l’apripista è stato l’albanese approdato in
azzurro nell’estate del 2015 su espressa richiesta di Sarri,
ovvero quello che lo aveva lanciato nel calcio italiano ai tempi di
Empoli. E infatti tra i tre arrivati dalla Toscana Hysaj è
certamente quello che ha avuto il rendimento (e il minutaggio)
più costante. Sono oramai 119 le presenze con il Napoli per
il terzino destro, sempre più punto fermo dello scacchiere
di Sarri che all’occorrenza – e in attesa del pieno recupero di
Mario Rui – lo ha impiegato anche nel ruolo di terzino
sinistro.
Poi è arrivato Tonelli (estate 2016). Il primo colpo di
quella sessione di mercato. Annunciato come l’erede di Albiol
da affiancare a Koulibaly. Promesse mai del tutto mantenute visto
che le presenze ad oggi del centrale italiano sono appena 4. Tre lo
scorso anno, una dopo l’altra (7, 15 e 21 gennaio), contro
Sampdoria, Pescara e Milan. Presenze condite anche da due gol,
prima di cadere nuovamente nel dimenticatoio. Un buco nero durato
più di un anno. Fino all’esordio stagionale sabato sera
contro la Lazio. Complice gli infortuni di Albiol prima e Chiriches
poi, infatti, Tonelli è stato catapultato al centro della
difesa contro Immobile e soci. Buona la prima per il centrale del
Napoli che dopo un avvio un po’ a singhiozzo (si perde De Vrij
in occasione del gol del vantaggio biancoceleste) sale in cattedra
e alza il muro perfezionando l’intesa con Koulibaly. Ha
risposto presente alla chiamata last minute da parte di Sarri,
dimostrando quella professionalità che lo ha sempre
contraddistinto in questi mesi: mai un muso lungo, mai una parola
fuori posto. A fine partita lo hanno abbracciato tutti e non sono
mancati neanche i messaggi social da parte dei compagni. Sintomo
che nonostante non sia stato mai presente in campo, ha sempre
rappresentato un punto di riferimento per lo spogliatoio.
From: Il Mattino.