Quegli scatti di pochi metri sul prato di Castel Volturno nell’allenamento di ieri mattina fanno parte dei momenti spensierati nella testa di Allan, da dieci giorni al centro di un bel po’ di voci. Muto e inquieto. C’ di mezzo pure il guaio al ginocchio, con i tempi di recupero che sono ancora non calcolabili e la speranza, solo quella, di fare in tempo per il Milan (difficile) e poi il Liverpool (molto pi probabile). E poi il suo futuro a Napoli che di nuovo in sospeso. Non sar facile, per. Il punto che la testa di Allan rimasta troppo a lungo legata a quell’offerta faraonica di circa 6 milioni di euro che l’emiro del Psg aveva recapitato a gennaio scorso e a cui, per, non aveva dato seguito adeguata offerta per il cartellino al Napoli. Perch ad Allan le luci della Ville Lumiere erano entrati alla svelta dentro.
Il tentato furto in casa, dopo i timori delle prime ore, è stato declassato dai carabinieri che hanno indagato con un episodio di microcriminalità. Ma in ogni caso, per Allan non sono giorni semplici. Lui attende la multa dalla società per l’ammutinamento del dopo Napoli-Salisburgo. E dovrà spiegare anche come sono andate le cose nello spogliatoio quella notte. Lui, il brasiliano, è uno di quelli che ha alzato la voce, scatenando poi le reazioni del vice presidente Edoardo De Laurentiis e del ds Cristiano Giuntoli. Uno scontro in nome del rispetto di una scelta che, vista con gli occhi della società e della proprietà, non poteva che essere legittima. Ovvero, andare in ritiro subito dopo il match di Champions. Per i giocatori non era così. Con Allan tra quelli in prima linea. Peraltro una rivolta che arrivava dopo il sofferto accordo per i premi Champions (intesa raggiunta prima della gara con l’Atalanta), cosa che il vice presidente ha tentato di ricordare al brasiliano e agli altri calciatori sul piede di guerra, per calmare le acque. Tentativo inutile. Ora si lavora alla distensione, ma è chiaro che le sanzioni in arrivo saranno un altro momento da tenere in conto.
Allan in cuor suo spera che il Psg non si sia arreso. Ma è difficile che i francesi possano tornare alla carica: lo avrebbero fatto, nel caso, questa estate. Ma nessuno degli emiri del Qatar ha bussato alla porta del Napoli. Lo faranno a gennaio? Difficile che questa volta il Napoli possa chiedere la stessa cifra di un anno fa: 80 milioni. Certo, Allan è uno di quelli che sa fare la differenza. Infatti, per Ancelotti è pedina intoccabile: nel 2019, dopo il caso di gennaio e le voci di mercato, ha sempre giocato titolare tranne che con il Chievo e lo Zurigo lo scorso anno. Allan resta l’equilibratore tattico fondamentale per Carlo Ancelotti: che si scenda in campo con il 4-4-2, che il modulo viri verso il 4-3-3, il brasiliano non è solo quello che morde le caviglie. Allan è l’unico che riesce, concretamente, a stringere gli spazi, consentendo ai compagni di squadra di poter spezzare la linea e andare in pressing, regalando quell’intensità alle due fasi imprescindibile nel calcio che vuole Ancelotti e che sta mancando al Napoli soprattutto dal match contro l’Atalanta, la gara che lo ha costretto ai box finora. Quando la gamba lo ha consentito, soprattutto da metà settembre, dopo un naturale rodaggio, Allan stava tornando quello del periodo d’oro, l’uomo che faceva anche da play nella mediana del Napoli. Ora è la sua ora più buia. Ma il suo recupero è fondamentale per la rinasciata degli azzurri.