Napoli, Insigne è il capolavoro di Gattuso


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Preciso, continuo, implacabile. Lorenzo è finalmente il leader di questa squadra

NAPOLIInsigne è tornato Lorenzo, e dunque uno splendido talento che dipinge calcio e corre per due, e soprattutto è diventato definitivamente Lorenzo Insigne: il capitano. Giocatore delizioso lo è sempre stato, certo, ma fino a qualche tempo fa ogni tanto il malumore riusciva a prendere il sopravvento e dunque a dare alla sua luce quel non so che di intermittenza piuttosto fastidiosa. Con tanto di ricadute caratteriali non proprio adatte a un leader. Vecchi tempi andati, storia passata, e ciò significa che oggi, e poi ieri e in Coppa Italia e più o meno sin da quando è arrivato Gattuso, Lorenzino sta facendo il magnifico. Uno dei suoi soprannomi più azzeccati. Alé, benissimo: il Napoli non può prescindere da lui, sia in campionato sia nelle coppe, e di questo passo pianificare il futuro e il rinnovo sarà un piacere per tutti. A suo tempo: oggi, cioè domenica si gioca ancora. E poi ancora: guardando il quarto posto dritto negli occhi, senza farsi troppe illusioni, e poi la sfida con Leo. Messi.

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E allora, ancora un altro Insigne da copertina: cavallo di razza con l’Inter in semifinale di Coppa Italia, splendido per sé e per gli altri in finale con la Juve, ottimo a Verona. Piedi delicati come pennelli e forza di volontà e sacrificio che ricordano il suo allenatore, Rino l’irriducibile. Anzi, diciamola meglio: ricordano il Lorenzo ammirato con Rafa e soprattutto con Sarri, immarcescibile sia in fase offensiva sia in fase difensiva, sebbene magari l’incidenza realizzativa non sia ancora all’altezza del triennio trascorso nel luna-park dell’ex Che con la tuta. Panta rei, tutto scorre, ma a onor del vero questo Insigne è uno dei migliori mai ammirati: il dono calcistico è quello, chi lo ha mai messo in discussione, ma la dedizione e la capacità di coniugare testa e cuore, atteggiamenti e comportamenti, sono il simbolo della definitiva consacrazione. Lo specchio di un capitano vero.

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Che sia sempre stato una persona di animo profondo, però, è parso chiaro valutando la serie di gesti collezionati nell’ultimo periodo: i 100mila euro donati al Cotugno di Napoli in tempo di Covid, la raccolta promossa per gli ospedali della Campania e lo scooter regalato al tifoso derubato nel corso della festa per la conquista della Coppa Italia han
no evidenziato a caratteri cubitali la parola “generosità” in calce al suo pro? lo. Generoso, dicevamo, è anche in campo. […]

Leggi l’articolo completo nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – Stadio

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