Napoli-Inter, il rebus di Sarri: Insigne sì o no? «Voglio giocare»


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Il grande dubbio animerà l’immediata vigilia della partitissima con l’Inter, il confronto scudetto al San Paolo. Insigne: cinquanta sì, cinquanta no. Questo il borsino delle percentuali di ieri pomeriggio: Lorenzo dopo due giorni di terapie e riposo assoluto per l’affaticamento all’adduttore, accusato durante la partita di Champions League con il Mancheser City, ha svolto lavoro differenziato toccando il pallone e partecipando alla parte tecnico-tattica, il tutto senza forzare. Lui spinge per giocare, vuole esserci a tutti i costi («ci proverò fino all’ultimo, con l’Inter non voglio mancare», ha lasciato trapelare fin dall’immediato dopo partita di Manchester) ma la cautela resta perché in casi di infortuni muscolari, anche se non gravi, si tende a non rischiare. E resta questo l’orientamento dello staff medico azzurro, Sarri non vorrebbe privarsene nella partita scudetto con i nerazzurri ma lo schiererà solo con la certezza di non correre pericoli. Certezza che ieri pomeriggio dopo la rifinitura degli azzurri ancora non c’era, anche se rispetto a giovedì sono cresciute le possibilità riguardo a un suo possibile impiego. Ma è una situazione che sarà gestita con grande attenzione fino all’ultimo perché Insigne è un giocatore importante per la supersfida di stasera al San Paolo ma lo è anche per le prossime e quindi si dovrà evitare il rischio di poterlo perdere per un periodo di tempo più lungo.

Insigne è uno di quelli insostituibili nel Napoli di Sarri: ha giocato 51 partite di fila dal primo minuto tra campionato, Champions e coppa Italia, praticamente un anno intero da titolare. La lunghissima serie cominciata il 26 ottobre del 2016 contro l’Empoli al San Paolo, stavolta però la sua presenza resta ancora in forte dubbio. Importante sarà la sua volontà, in questi casi l’impiego viene concordato da giocatore e allenatore, anche se poi l’ultima parola spetterà a Sarri dopo aver ascoltato il parere dello staff medico. 

Stamattina il provino a Castel Volturno, dove la squadra è rimasta in ritiro ieri sera, che darà ulteriori indicazioni, quelle definitive relative al suo impiego o meno contro l’Inter di Spalletti. Due le possibili alternative per Sarri: Zielinski o Ounas con il polacco favorito per la sua maggiore predisposizione alla copertura rispetto al franco-algerino che per caratteristiche è più un elemento adatto per gli ultimi venti minuti. Dopo l’uscita dal campo di Insigne all’Etihad nel suo ruolo sono stati impiegati tutti e due: prima Zielinski con l’ingresso di Allan da mediano e poi Ounas con il ritorno del polacco a centrocampo al momento dell’uscita di Hamsik. E c’è anche una terza possibilità, l’impiego di Giaccherini che per ruolo è il sostituto naturale di Insigne, anche se all’Etihad è finito in tribuna.

Insigne che da bambino fu scartato dall’Inter perché era troppo basso, spesso si è poi rivelato decisivo contro i nerazzurri e l’anno scorso chiuse la sfida al San Paolo con la terza rete del Napoli, partita in cui segnò anche Zielinski, il suo sostituto più probabile. L’attaccante di Frattamaggiore è un uomo chiave nel Napoli e anche per l’Italia in vista delle due sfide playoff contro la Svezia per conquistare un posto ai Mondiali. Una fase importantissima della stagione per lui, ecco perché il suo impiego contro l’Inter verrà ponderato con grandissima attenzione senza rischiare nulla.

Unico dubbio, anche se ovviamente legato a un elemento importantissimo per le idee di Sarri. Per il resto spazio ai titolarissimi e rientro in campo dal primo minuto di Allan e Jorginho (che non sono stati convocati dal ct verdeoro Tite per le prossime due amichevoli del Brasile in Europa contro Giappone e Inghilterra), presenza preziosa in questa fase di entrambi, soprattutto del mediano che sta benissimo da un punto di vista fisico e mentale ed è quello che a centrocampo assicura filtro e recupero di palloni come nessun’altro. La difesa va verso la riconferma in blocco anche se a volte Sarri non ne fa giocare tre di fila ad Albiol e in questo caso potrebbe toccare a Maksimovic contro l’Inter.

Il Napoli le va vinte tutte, otto su otto ed è capolista a punteggio pieno. L’Inter ne ha vinte sette e pareggiata una (quella contro il Bologna in trasferta). Si rinnova il duello tra Sarri e Spalletti (l’anno scorso un successo a testa con la Roma che conquistò il secondo posto finendo un punto più su del Napoli), due tecnici toscani che si stimano molto e hanno in comune il passato nell’Empoli: due filosofie di calcio però un po’ diverse e due squadre che hanno interpreti differenti. Il Napoli si affida di più al palleggio e al pressing alto, l’Inter invece è micidiale nelle ripartenze e punta alle giocate dei singoli, uno su tutti il bomber Icardi che sarà impegnato nel duello a distanza con Mertens. Una sfida che si deciderà innanzitutto sulle fasce dove gli azzurri sono temibilissimi ma lo stesso discorso riguarda l’Inter che punta molto sugli affondi di Candreva e Perisic.

From: Il Mattino.

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