Napoli-Inter, Insigne sogna un gol al San Paolo per far pace coi tifosi


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Inviato a Castel Volturno

Gattuso fin dal suo primo giorno a Napoli lo ha difeso, tutelato, oltre a restituirlo nel suo ruolo preferito di esterno sinistro di attacco nel 4-3-3. E ancora una volta alla vigilia della sfida contro l’Inter il tecnico si è schierato al fianco di Insigne, sottolineando che da napoletano è quello più penalizzato rispetto agli altri perché finisce sempre per essere il primo colpevole quando le cose non vanno. E quest’anno Lorenzo è finito più che mai nel mirino del San Paolo, soprattutto dopo la sera del 5 novembre, quella del post Napoli-Salibsurgo quando gli azzurri disattesero le disposizioni della società e non fecero ritorno in ritiro a Castel Volturno. E Insigne nelle successive tre partite in casa contro Genoa, Bologna e Parma (un pareggio e poi le due sconfitte interne consecutive) è stato il più bersagliato dei tifosi, fischiatissimo soprattutto dopo il fischio finale.

Fondamentale per il capitano è ritrovare totale serenità per poter effettuare con tranquillità le sue giocate e Gattuso sta lavorando molto su quest’aspetto, oltre che sul lavoro atletico e su quello tecnico-tattico. Il sorriso di Insigne nella rifinitura di ieri a Castel Volturno può essere un segnale positivo in vista della partitissima contro l’Inter di Conte, un tecnico a cui Lorenzo è particolarmente legato: lo inserì tra i convocati all’Europeo 2016 e gli diede spazio in quell’avventura molto positiva per l’Italia che venne eliminata soltanto ai quarti di finale ai calci di rigore ad oltranza dalla Germania, all’epoca campione del mondo in carica per il titolo vinto due anni prima in Brasile.
 

Insigne proverà ad aprire il 2020 nel migliore dei modi sfatando il tabù del gol al San Paolo: in questa stagione tra campionato e Champions League non è ancora riuscito a segnare a Fuorigrotta. Le sue quattro reti le ha realizzate tutte in trasferta: la doppietta a Firenze nella partita di esordio, il gol su rigore a Lecce e quello decisivo del 3-2 a Salisburgo appena entrato dalla panchina, l’ultimo messo a segno il 23 ottobre. Da allora è cominciato il lunghissimo digiuno del capitano, ora di oltre due mesi (che in campionato si allunga a più di tre mesi con l’ultimo gol firmato il 22 settembre a Lecce). Ultima rete al San Paolo invece che risale addirittura al 5 maggio, quella del 2-1 al 98′ su calcio di rigore nello scorso campionato contro il Cagliari e cioè otto mesi fa. Un digiuno lunghissimo per il capitano che a Fuorigrotta fino alla scorsa stagione e soprattutto nei tre anni precedenti con Sarri ha segnato sempre gol belli, importanti e decisivi.

Esterno sinistro del tridente con Callejon a destra e Milik punta centrale, la sua posizione preferita, quella in cui proverà a far male stasera ad Handanovic ma nello stesso tempo a dare copertura sulla fascia in fase difensiva. Ai nerazzurri negli 11 precedenti ha segnato una sola rete, quella nel 3-0 rifilato dal Napoli all’Inter nel 2017, un gol messo a segno di sinistro. Stasera proverà a sfruttare al meglio l’occasione per il rilancio: contro il Sassuolo ha dato i primi segnali di crescita pur non riuscendo a rendersi pericoloso in fase conclusiva. Una prestazione convincente accompagnata possibilmente da un gol: quest’anno Insigne è sensibilmente in ritardo in termini realizzativi rispetto alle stagioni scorse, chiuse negli ultimi 4 anni sempre in doppia cifra tra campionato e Champions con il record di 20 reti con il Napoli nel 2016-2017.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/napoli_inter_insigne-4964721.html
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