L’incontro tra Ancelotti, De Laurentiis e l’agente Raiola ha dato la svolta
NAPOLI – Non è mai troppo presto per lanciarsi sul mercato, per giocare d’anticipo, per dare un senso al futuro, provando a costruirselo a propria immagine e somiglianza: e c’è un tempo, ma anche un modo, per sfuggire alle aste, per scappare via dal braccio di ferro, per starsene un po’ defi lati ma paghi, d’aver evitato il traffico e la concorrenza che s’annuncia(va) fastidiosa. Hirving Lozano è un’ombra che s’allunga su Castel Volturno, par di vederla oltre la Pineta, uno scatto, una finta e via: ci sarà un giorno, poi, per afferrarla fisicamente, ma adesso è già qua, virtualmente, un «colpo» sistemato ai fianchi di rivali. E’ successo tutto in fretta, i preliminari, le chiacchierate e ciò che vale come opzione – la chiameremo morale – per sentirsi un passo avanti all’universo calcio: è capitato tra il primo maggio e poi ieri, in quella chiacchierata a più voci che s’è avuta a casa-Ancelotti con Raiola e poi nel dialogo ristretto tra De Laurentiis e il manager d’un calciatore sul quale c’è convergenza da un bel po’.
PROMESSA. Gli affari hanno dinamiche complesse, richiedono l’adesione assoluta e totale di chi compra, chi vende, del calciatore e, chiaramente, del suo procuratore, però poi esistono i «patti», le strette di mano, la volontà e quel che è semplice anche immaginare. Il Napoli e Raiola hanno avuto modo di confrontarsi ripetutamente, saranno almeno quattro mesi che stanno a lì a preparare il terreno, e le missioni speciali degli 007 hanno prodotto decine di relazioni entusiasmanti: il resto lo hanno fatto Ancelotti, con il suo sì secco, e De Laurentiis, che con Raiola ha voluto procedere subito dopo aver parlato di Insigne, entrando nei particolari del contratto (quinquennale) del messicano e delle richieste del Psv che racchiudono un affare dispendioso assai.