L’annuncio di Walter Mazzarri, approdato sulla panchina del Napoli dopo l’esonero di Rudi Garcia, è la mossa varata da Aurelio De Laurentiis per dare una scossa alla partenza non convincente dei partenopei. Una partenza che, a differenza dell’anno scorso, ha visto mancare all’appello due interpreti su tutti: Victor Osimhen e Kvhicha Kvaratskhelia, nell’ordine il capocannoniere e il miglior giocatore della scorsa Serie A. Aspettando il rientro di Osimhen dall’infortunio, per Mazzarri diventa cruciale ritrovare il “vero Kvara”. Il georgiano, dagli impegni con la nazionale, manda messaggi più che confortanti.
INIZIO FLOP CON GARCIA – Il confronto non regge. Se si mettono vicino i due inizi di stagione del georgiano – quello monstre nell’era Spalletti e quello in sordina sotto la gestione Garcia – sembra di parlare di due giocatori diversi. Nella sua prima esperienza al Napoli Kvara era riuscito, arrivati allo stesso punto della stagione, a mettere a segno ben 10 gol e 7 assist, tra gli impegni in campionato, in Champions League e con la nazionale. Un bottino ghiotto, che sotto Garcia non è riuscito a ripetere: solo 4 gol e 4 assist, ma soprattutto un rendimento altalenante, frutto anche di un feeling mai sbocciato con l’allenatore francese. Eloquente in questo senso la scelta di Garcia di lasciare in panchina Kvaratskhelia proprio nella sfida contro l’Empoli, match quanto mai decisivo nell’escalation che ha poi portato all’esonero. Un’esclusione a cui il georgiano non ha tardato a rispondere.
LA RISPOSTA DI KVARA – La scelta di Garcia, di non affidarsi all’esterno di Tbilisi in quello che in quel momento rappresentava forse il match più importante della stagione del tecnico francese, si è dimostrata controproducente. A poco è servito poi mandarlo in campo dopo circa un’ora per provare a svoltare la gara, decisa nel finale da un gol di Viktor Kovalenko che sembrava scritto. E così ecco Mazzarri, che Kvaratskhelia proverà a conquistare a suon di dribbling, gol e assist. Un primo segnale, anzi un doppio segnale, è arrivato dal match tra Georgia e Scozia, andato in scena proprio a Tbilisi, dove il georgiano è tornato a brillare: suoi i due gol che hanno portato avanti la sua nazionale, salvo poi arrendersi al pareggio della Scozia e accontentarsi del 2-2 finale. In generale, il match valido per le qualificazioni a Euro 2024 – seppur avesse poco da dire in termini di classifica – ha visto Kvaratskhelia esprimersi in modo totalmente diverso rispetto al giocatore poco deciso e incapace di incidere che per larghi tratti (salvo la doppietta a Verona) si era visto con Garcia. Due gol, alcune incursioni “alla Kvara” e soprattutto una cattiveria agonistica ritrovata. Certo, è ancora presto per parlare di rinascita, ma un primo forte squillo è già arrivato. Kvaratskhelia vuole riprendersi il Napoli e il cambio in panchina può rappresentare l’occasione giusta.
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