È la carica per lo scudetto, è un avviso ai
naviganti: Aurelio De Laurentiis vuole il Napoli in cima a tutto e
a tutti e quindi avverte il mondo che lo circonda: «Con la
Var bisogna essere lineari. Già per quello che è
successo l’anno scorso avrei da ridire, molto da ridire. E
magari avrei pure potuto chiedere un risarcimento milionario. Ma io
guardo avanti, non guardo mai a quello che è successo nel
passato». Ospita l’incontro con i giornalisti
all’hotel Vesuvio. Il sole mattutino di Napoli rende il
paesaggio ancor più splendente.
De Laurentiis, cosa non va in questo Var?
«Lo hanno voluto, e hanno fatto bene, per dare dignità
agli arbitri che erano stati travolti dallo scandalo di Calciopoli:
bisognava cancellare quella ignominia. Ma se si va in giro e si
sentono ancora migliaia di tifosi dire visto, non è cambiato
nulla?, vuol dire che così ancora non va».
La sua soluzione?
«C’è confusione, si lascia ancora troppo spazio
alle supposizioni, alle interpretazioni. Rizzoli dice che sono
stati commessi solo sette errori, ma non mi sembrano che siano
pochi. Anzi, sono tantissimi. Con un paio di arbitri ricorrenti in
questi errori. Ogni errore produce un danno economico e
psicologico, persino un danno che talvolta può essere
biologico. Se c’è un presidente che decide da mandar via
un allenatore in bilico in seguito a una decisione errata, come la
mettiamo?».
E quindi?
«Quindi, c’è una cabina di regia con altri
arbitri. Loro già fermano il gioco ma lo facciano più
spesso e siano più incisivi nei confronti del direttore di
gara. Con tutti quei monitor che hanno davanti, hanno sicuramente
visto meglio di lui. Si impongano, fermino il gioco, senza lasciare
spazio alle ipotesi, alle suggestioni. Se non si fa così,
allora gatta ci cova, questo Var potrebbe essere una manovra per
condizionare il campionato».
Non si rallenta troppo il gioco?
«Facciamo un test e vediamo chi preferisce qualche stop in
più a qualche errore clamoroso in meno».
Dopo Inter-Juventus Orsato non ha più diretto in
serie A dei big match. Che ne pensa?
«Non mi fate pensare male!».
From: Il Mattino.