Napoli, la sopresa Mario Rui vero Kombat


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Non ci nascondiamo dietro a un dito, dietro ai vari sìììììììììììììììì, abbiamo vinto, festeggiamo, siamo fortissimi, siamo ancora primi in classifica perché lo sappiamo benissimo che la partita col Milan nascondeva più di un’insidia. Innanzitutto arrivava dopo la sosta per le nazionali, una sosta che non è stata affatto indolore per i partenopei visto che assieme al naufragio di Ventura hanno dovuto assistere impotenti pure all’inutile sofferenza in panchina del loro piccerillo Insigne. E poi, manco a farlo apposta, durante la sosta si era prepotentemente ripreso la scena, politica e non, nientemeno che un milanista eccellente, l’ex premier nonché ex presidente rossonero Silvio Berlusconi. Al quale, dopo la vittoria elettorale in Sicilia e quella giudiziaria in tribunale con l’ex moglie in cui la Lario è stata costretta a restituirgli tutti i soldi ricevuti finora, mancava solo una bella vittoria a Napoli per completare il quadro della soddisfazione. Del resto Montella aveva pure detto che sapeva come fare male al Napoli e quindi che problema c’era, era tutto a posto. E invece no, fortunatamente Sarri e i suoi hanno deciso di non concedergli pure questa soddisfazione e pur senza Mertens, ufficialmente in campo ma evidentemente assente e altrove, forse bloccato anche lui come tanti napoletani nel traffico di Piedigrotta per via di questa sciagurata chiusura della galleria Laziale, hanno portato a termine la missione: due gol sul filo del fuorigioco, uno di Insigne e uno di Zielinski, e tre punti belli in tasca. Oddio, assieme a Mertens pure altri erano ufficialmente in campo ma praticamente assenti. Hamsik, che forse la macchina di Mertens la guidava. E Callejon, che invece evidentemente la macchina l’ha dovuta spingere visto lo stato di spompatezza in cui versa da almeno due mesi. A controbilanciare queste presenze/assenze, la straordinaria prestazione di Mario Rui che, complice la nuova maglia Kombat dal design – citiamo dalla descrizione della Kappa – aggressivo, si è trasformato in una via di mezzo tra Insigne e Cafu e si è messo a correre come un pazzo sulla sua fascia, travolgendo e dribblando tutto quello che trovava sul suo cammino. E a proposito di Insigne. Lorenzino, con il gol del vantaggio azzurro prima annullato per fuorigioco e poi convalidato dal Var per massima regolarità, ha dapprima inaugurato al San Paolo l’esultanza a rate (la prima subito, la seconda dopo che l’arbitro ha rivisto al monitor l’azione, il filmino del matrimonio e una replica di Gomorra) e poi mandato un messaggio chiarissimo a Ventura e Tavecchio: «Che vi siete persi!».
 

From: Il Mattino.

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