Lo spagnolo potrebbe servire per arricchire la rosa, il brasiliano un’operazione per il futuro
NAPOLI - E poi esiste il mercato «parallelo»: quello eventualmente usa e getta, quello di «disturbo», quello che serve per progettare il futuro, quello che resta lì, come patto o come opzione morale, quello per tenersi aperta una porticina, nel last minute. E’ il metodo-Giuntoli: avvicinare un obiettivo, vero o verosimile che sia, parlargli, prenotarlo (eventualmente), perché non si sa mai cosa possa succedere proprio sul suono della sirena o giù di lì: ed è così che, potendolo fare, il diesse si è infomato su Fernando Llorente (34 compiuti a febbraio), uno al quale il mestiere di bomber non va insegnato, né bisognerebbe spiegargli cosa sia il calcio italiano.
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E’ un parametro zero, appena uscito dal Tottenham, potrebbe servire per arricchire l’organico di un altro attaccante di peso. E’ un’idea, non una trattativa, può essere un sostegno per Milik o la sua controfigura, un attaccante part-time ma con una carriera alle spalle da sfruttare in una stagione lunghissima, estenuante, nelle quali si sfioreranno o si supereranno le cinquanta partite. E rappresenterebbe anche uno strappo alla regola del Progetto, perché il Napoli solitamente non usa strategie del genere, ma preferisce avere orizzonti definiti. Però pensare anche a Lorrente non costa assolutamente nulla.
L’ultima copa America è servita a Everton Sousa Soares per prendersi la scena in maniera prepotente: l’esterno brasiliano, nelle movenze e nella tendenza assai simile a Lozano, ha raccolto intorno a sé estimatori da ogni angolo del Mondo, Napoli compresa La chiacchierata perlustrativa dei giorni scorsi, utile per costruirsi un paracadute nel caso in cui si fosse complicata la situazione-Lozano, ha avuto un senso: avvicinare il Napoli al Gremio.
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