Napoli dei record non solo in campo. Anche per quanto riguarda gli utili e la gestione del bilancio la società partenopea si è distinta positivamente rispetto a tutti gli altri club italiani. Nell’esercizio chiuso il 30 giugno 2017 proprio i guadagni sono cresciuti notevolmente: una crescita esponenziale nel corso della gestione De Laurentiis, e tali risultati hanno permesso di alzare anno dopo anno i compensi del consiglio d’amministrazione del club azzurro. Numeri sbalorditivi quelli riportati da Calcio&Finanza: gli stipendi dei membri del cda hanno toccato quota 4,4 milioni dopo l’1,025 milioni distribuiti nell’esercizio 2016. Più che quadruplicati.
Denaro che resta in famiglia: la maggior parte degli amministratori del club infatti sono imparentati col patron azzurro. Oltre al presidente Aurelio De Laurentiis, che è anche amministratore delegato, rientrano nell’organigramma della società i figli Edoardo (vicepresidente) e Valentina, nonché sua moglie Jacqueline (vicepresidente) e Andrea Chiavelli, braccio destro del presidente e ufficialmente consigliere delegato. Non bastasse dal 2015 è entrato a far parte della gestione sportiva anche il terzo figlio Luigi, fino a quel momento impegnato principalmente della FilmAuro.
Un grande successo che si abbina a sorprendenti risultati sportivi che rendono ancora più eclatante quanto messo su da De Laurentiis. Scelte accurate per mantenere la squadra nelle parti alte della classifica da ormai diversi anni e aiutare contemporaneamente a far crescere i bilanci. Un progetto di crescita ma anche una vera e propria magia dell’imprenditoria quella messa in atto dal produttore cinematografico: utili in crescita tanto che nelle ultime due stagioni è stato possibile coprire ogni spesa senza metter mano al portafoglio, ma facendo fronte alle riserve. Un Napoli autofinanziato, a differenza di quanto avviene in tutti gli altri club di Serie A: l’ultimo investimento degli azzurri è stato quello iniziale necessario a rilevare il club dal fallimento, dopodiché i costi sono stati strutturati in funzione dei ricavi.
Ma anche l’investimento iniziale è stato abbondantemente ripagato e in qualche modo è ritornato nelle casse familiari. Circa 16/17 milioni di euro la spesa per rilevare il club oltre ad un prestito da 31 milioni da parte di UniCredit che la società già restituì alla banca nel giro di tre anni. Ma al netto si può certamente dire che la famiglia De Laurentiis è stata ripagata abbondantemente anche degli investimenti iniziali se si considerano i lauti compensi del cda a gestione familiare.
From: Il Mattino.