«Proveremo a fare meglio il prossimo anno». Carlo
Ancelotti non può far altro che voltare pagina. A parte il
ritorno in Champions, non ha vinto né Coppa Italia né
Europa League che pure aveva fissato, lui, come obiettivi di questo
suo primo anno napoletano. Peggio, ha toppato anche nelle
prestazioni e nell’impatto agonistico sia il quarto di finale a
San Siro con il Milan che i due match con l’Arsenal. Arrivando
in condizioni atletiche non ottimali alla fase finale della
stagione. Elementi che serviranno, a Carlo e ai suoi collaboratori,
per pianificare meglio gli acquisti dell’estate.
Ricominciamo, vero, senza fare drammi. Il mercato dipende anche
dalle cessioni, come sempre: De Laurentiis alzerà un vero
muro solo per Koulibaly. Ha già detto no ai 105 milioni del
Manchester United la scorsa estate e rispedirà al mittente
ogni ulteriori assalto. È vero che adesso tocca a Carlo
prendere le redini della situazione e dire quello che vuol salvare
di questa squadra. Occhio, le critiche «le porta via il
vento» ma è giusto che il Napoli nel pianificare la
prossima stagione parta da ciò che hanno dato gli azzurri in
questi dieci mesi.
Carlo ha poderosi alibi: una squadra costruita senza badare alle
lacune in mediana dopo l’addio di Hamsik (che a gennaio non
è stato sostituito da nessuno); l’infortunio di Albiol;
i tributi al fisiologico rodaggio tattico. Tutto vero. Ma il Napoli
è andato squagliandosi nel tempo invece che migliorare. Ed
è un dato di fatto. I giocatori si adeguano sempre a
ciò che è vincente: non tutti lo hanno fatto. Da qui
le valutazioni: servono centimetri e struttura fisica.
Non aveva bisogno di essere eliminato dall’Arsenal per capire
da chi ripartire, ha detto Ancelotti mostrando sicurezza. Dice pure
che si incatenerà in caso di addio di Allan, Insigne o uno
dei big. Siamo sicuri che non lo farà. Di Insigne si
è già detto tanto, ma degli altri? A 32 anni Mertens
e Callejon sembrano davvero aver dato tutto in questo Napoli. A
Mertens, che ama Napoli in maniera viscerale, non piace il ruolo di
seconda punta: a queste condizioni, anche lui è uno di
quelli che potrebbe non rientrare nei piani tattici di Ancelotti.
Non manca il sudore sulle maglie, manca la qualità di chi le
riempie. Certo, in difesa impossibile non far quadrato intorno ad
Albiol e Koulibaly. Ed al tempo stesso, vedi le scelte
dell’altra sera, è evidente che né Hysaj
né Mario Rui fanno parte del progetto futuro.
From: Il Mattino.