Napoli, Milik: «Chievo? È un’ipotesi»


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L’attaccante polacco: «Il peggio è passato, ma che sofferenza guardare i miei compagni in tv»

NAPOLI – “Il peggio è stato un anno fa con il primo infortunio. Quello fu un vero dramma. Con il secondo già sapevo cosa mi aspettava, anche se non pensavo che fosse grave come la prima volta. Ora soffro a guardare le partite in tv, ma poi penso che nella vita di un uomo possano verificarsi tragedie peggiori della rottura di un legamento”. Arek Milik ha rilasciato una lunga intervista al portale polacco SportoweFakty. L’attaccante del Napoli è alle prese con la riabilitazione dopo la rottura del crociato. Il dispiacere per non essere in campo è enorme; “Il Napoli è partito davvero bene e mi dispiace tanto non poter dare una mano. A fine mese farò un controllo dal professor Mariani a Roma, il peggio per fortuna è passato”. Napoli, Milik ritrova il sorriso: si allena gi per il ritorno LA GAG DELLA MAGLIA – “Il ritorno in campo? Si parla di febbraio, ma tornerò quando mi sentirò pronto. L’affetto da parte di tutti i tifosi, napoletani e polacchi. Il siparietto con la maglia di Zielinski? Piotr voleva farsi pubblicità! E’ stato un gesto molto bello da parte di Insigne, lui sa cosa si passa in questi momenti, ha avuto il mio stesso infortunio. Pressione? L’anno scorso, dopo il recupero, non avuto continuità. Non nascondo che a un certo punto ho cominciato ad essere impaziente, avrei voluto giocare di più”. Insigne segna e dedica il gol a Milik ma gli danno la maglia sbagliata AL CHIEVO A GENNAIO? – “E’ una opportunità che prenderò in considerazione, ma una decisione verrà presa a dicembre – dice Milik in merito all’operazione che porterebbe da subito Inglese al Napoli -. Vedremo cosa sarà meglio per me e per il Napoli”. Napoli-Feyenoord, la maglia sbagliata di Zielinski scatena i meme

LA CITTA’ DI NAPOLI - “In termini di amore per il calcio è incredibile. Non so come sia in Argentina o in Brasile, ma penso che non esiste un altro posto sulla terra come Napoli. Qui il calcio è religione, lo si percepisce. Può capitare che per fare 50 metri dall’auuto al ristorante tu debba fare una lunga serie di foto e autografi con i tifosi”.

From: Corriere Dello Sport.

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