Era nell’aria, sar cos. Il Napoli, quasi sul filo di lana, conferma di voler adottare la linea dura nei confronti dei calciatori ribelli che scelsero, dopo la gara di Champions al San Paolo contro il Salisburgo, di non tornare in ritiro a Castel Volturno. Fu la cosiddetta rivolta del ritiro», la certificazione di un equilibrio ormai rotto nello spogliatoio azzurro. A termini di regolamento entro lunedì dovranno partire le raccomandate di contestazione ai propri tesserati, l’indicazione del presidente Aurelio De Laurentiis (di ritorno dagli Usa) è quella della sanzione economica: nel dettaglio, secondo la strategia messa a segno con i legali della società, sono in arrivo multe che oscilleranno tra il 25 e il 50 per cento lordo dello stipendio mensile. Una fascia diversificata di sanzioni per poter «tarare» la multa seconda delle responsabilità singole. Una mossa studiata, dalla società, dopo i rimproveri in settimana agli azzurri di Edo De Laurentiis, per ribadire la piena legittimità della scelta del ritiro, rispetto alla quale ci fu poi la «rivolta» e il ritorno a casa dei calciatori (a Castel Volturno andò il tecnico Ancelotti con lo staff). Prevedibile la reazione dei calciatori. Alcuni si sarebbero consultati e sarebbero pronti a rivolgersi, dopo l’arrivo del provvedimento disciplinare, al giudizio del collegio arbitrale. Nella ricostruzione di quella convulsa notte si individuarono soprattutto in Insigne, Callejon, Allan, Mertens e Koulibaly i principali responsabili dell’«ammutinamento».
La notizia, deflagrante, arriva alla vigilia dell’impegno di campionato (dopo la pausa della Nazionale) contro il Milan e prima della trasferta di Champions League a Liverpool, in settimana. La speranza è che non ci siano conseguenze di tipo psicologico, considerando la situazione già delicata. Sotto il profilo tecnico, ci sarà in campo contro il Milan un Napoli più coperto, Ancelotti rafforzerà il centrocampo togliendo un attaccante. L’idea che era già emersa subito dopo il pari con il Genoa per fronteggiare il periodo di grande difficoltà ha preso ieri sempre più corpo con Allan che si è allenato per la prima volta insieme a tutto il gruppo dopo l’infortunio subito contro l’Atalanta. La prima volta, quindi, di Ancelotti con il gruppo al completo dopo la brutta prova contro il Genoa e i fischi del San Paolo.
Squadra più coperta, quindi, per ritrovare l’equilibrio perso nelle ultime partite. In campo contemporaneamente Fabian Ruiz, Zielinski e molto probabilmente Allan. E resta viva l’opzione Elmas, che potrebbe giocare al posto del brasiliano, oppure in aggiunta, con un reparto che diventerebbe così ancora più granitico. Ma da quarto di centrocampo a destra resta favorito lo spagnolo Callejon, capace di dare un grande equilibrio. Stesso modulo di base, quindi, il 4-4-2 in fase difensiva, che potrà variare in fase offensiva trasformandosi in un 4-3-3. In avanti spazio ancora ai piccoletti da scegliere tra Lozano, che si è allenato in queste due settimane e dovrebbe essere quasi certamente in campo, e Insigne, più avanti rispetto a Mertens e Llorente (Milik è indisponibile).
Il tecnico ritrova Manolas dopo l’infortunio alla costola che lo ha costretto a saltare ben cinque partite sulle ultime sette, un rientro fondamentale per il reparto difensivo dove però innanzitutto il Napoli dovrà ritrovare il migliore Koulibaly. In porta Meret che lunedì ha esordito nel finale di partita con l’Italia contro l’Armenia, a destra confermatissimo Di Lorenzo, reduce dalla brillante prestazione con gli azzurri. A sinistra ancora indisponibili Mario Rui e Ghoulam, che ieri hanno svolto lavoro differenziato, il ballottaggio e tra Hysaj e Luperto.