Napoli, occhio al «nuovo» Higuain tra chef personale e voglia di stupire


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Si era messo in testa di dover andare via da Napoli per provare almeno ad alzarla quella Coppa che sembra sfuggirgli sempre. Gonzalo Higuain e la Champions League sono arrivati a un passo, ma non si sono mai incontrati. E non lo faranno neppure in questa stagione, visto che con la nuova maglia che indosserà nemmeno potrà giocarla. I colori che si è messo addosso ora sono quelli rossoneri del Milan, terza maglia italiana dopo aver vestito l’azzurro del Napoli e il bianconero della Juventus. Dal grande «tradimento» ai tifosi azzurri sembra essere passata una vita intera, forse perché il biennio a Torino ha cambiato profondamente Gonzalo e la sua voglia di rimettersi al centro del calcio europeo.

Come a Madrid, così a Torino. Cristiano Ronaldo resta una costante nella vita del Pipita. Il Real decise di cederlo al Napoli nel 2013 per sfoltire l’attacco madridista e mettere al centro proprio il portoghese – scelta vincente visti i risultati ottenuti -, questa estate la Juventus ha fatto più o meno lo stesso. Il Milan, così, è diventata l’occasione migliore. Non ha concorrenza e trova una squadra pronta per esaltarne le caratteristiche e giocare per lui. L’argentino, però, di suo ci ha messo tutta la buona volontà: in poche settimane ha conquistato l’ambiente, si è calato perfettamente nella realtà milanista e si è fatto apprezzare da Gattuso, che lo ritiene uno dei primi attaccanti al mondo e sulle sue spalle caricherà il peso dell’attacco rossonero già al San Paolo, dove da avversario ha già segnato tre gol in tre partite.

Un passo indietro per farne due in avanti, dunque. Perché l’Higuain che si vedrà stasera a Fuorigrotta sarà diverso da quello nervoso e scostante che aveva detto addio a Napoli nell’estate del 2016. E proprio Napoli ha saputo accoglierlo come ci si aspettava: all’arrivo della squadra in città, ieri, i tanti tifosi napoletani accorsi per vedere da vicino gli avversari della squadra di Ancelotti gli hanno tributato i soliti cori degli ultimi anni, con qualche fischio e una minicontestazione per chi ha lasciato l’azzurro troppo in fretta e per la squadra sbagliata, con tanto di striscione ironico all’indirizzo del suo guardaroba: «Cambi più maglie che mutande».

Chi lo ha seguito in questo primo approccio da rossonero, però, ne è rimasto entusiasta: morale alle stelle, grande intesa con i compagni, forma fisica già impeccabile dopo i test a MilanLab e voglia di stupire i nuovi tifosi, facendo ricredere chi l’ha lasciato andare via senza pensarci troppo. Il club lo ha aiutato fornendogli anche uno chef personale che possa seguirne la dieta dentro e fuori da Milanello. Una nuova vita con il vecchio amico Pepe Reina in spogliatoio e una figlia da godersi. Pronto a farsi scivolare addosso i fischi di quel San Paolo che è stato casa sua non troppo tempo fa.

From: Il Mattino.

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