Il cuore dell’Austria è lontano. Più vicino, invece, il confine con la Germania. E gli abitanti di Salisburgo si sentono proprio così, divisi a metà tra l’animo tedesco e il cuore austriaco che l’accomuna. Città di arte e cultura nata intorno al fiume Salzach, già nodo cruciale dei Celti negli anni precedenti alla nascita di Cristo. Poi punto di riferimento per Re, Principi e artisti: proprio a Salisburgo, infatti, nasce nel 1756 Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei più noti compositori nella storia della musica.
Salisburgo, però, da oggi per i napoletani vorrà dire soprattutto Europa League: la squadra targata Red Bull infatti sarà la sfidante degli azzurri per gli ottavi del torneo europeo. Fondato nel 1933 e conosciuto come «Austria Salisburgo», il club calcistico della città ha cambiato nome, colori sociali e simbolo nel 2005 con la rifondazione del club e il passaggio di proprietà alla nota società austriaca di bevande. La rifondazione ha portatp enorme malcontento nella tifoseria creando una netta spaccatura fra coloro che sostengono la squadra rinnovata e coloro che non l’accettano, portando addirittura alla fondazione di un nuovo club calcistico con il nome di «Sportverein Austria Salzburg», che gioca in Regionalliga.
La vicinanza tra calcio e Red Bull non è comunque una novità per il Napoli: l’anno scorso la squadra di Sarri aveva incontrato un altro club sponsorizzato dalla stessa azienda, il Lipsia, che aveva eliminato gli azzurri dalla competizione già ai sedicesimi con la larga vittoria all’andata al San Paolo per 3-1. Il Salisburgo ha vinto ben 12 volte il campionato austriaco, nove di queste dalla rifondazione del 2005. L’ultima proprio lo scorso anno e anche oggi guida la classifica del campionato con un rassicurante vantaggio di 14 punti sul Linz secondo.
Non ha grossi rivali in patria, ma quest’anno ha fatto bene ancora una volta anche in Europa: se nella scorsa stagione era arrivato infatti in semifinale di Europa League, anche in questa edizione del torneo ha fatto benissimo, con il punteggio pieno nel Gruppo B e il Bruges eliminato con un complessivo 5-2 ai sedicesimi giocati ieri sera. Merito di Marco Rose, tedesco di 43 anni fortemente innovatore e volto nuovo del calcio europeo. Non ha grandi nomi a disposizione, ma il suo quadrato 4-4-2 è efficace e resistente: 16 i gol subiti fin qui nelle 18 gare di campionato, soli 6 quelli incassati nel girone europeo in cui ha saputo mettersi dietro Celtic e Lipsia.
A sua disposizione anche Munas Dabbur, israeliano di 26 anni che è capocannoniere dell’Europa League con le 7 reti messe insieme fin qui. In squadra anche Stefan Lainer, terzino austriaco classe 1992 che il Napoli ha a lungo inseguito la scorsa estate, affare di mercato sfumato con il calciatore rimpiazzato dall’arrivo di Malcuit sul finire della finestra estiva. Una sfida di certo non proibitiva, con il Napoli che ha evitato a Nyon squadre come Chelsea, Arsenal o Siviglia, ma da prendere comunque con le pinze: chiedere a Borussia Dortmund e Lazio, lo scorso anno eliminate senza troppi fronzoli dal Salisburgo in Europa. Si giocherà l’andata al San Paolo il 7 marzo, poi il ritorno in Austria sette giorni più tardi.
Allenatore: Marco Rose.
Stadio: Red Bull Arena.
Formazione tipo (4-4-2): Walke; Lainer, Pongracic, Onguéné, Ulmer; Schlager, Wolf, Samassékou, Junuzovic; Daka, Dabbur.
Il cammino europeo: primo nel Gruppo B con 18 punti, segnando 17 gol e subendone 6. Ai sedicesimi di finale ha battuto il Bruges (1-2, 4-0).
From: Il Mattino.